Festa di corpo per il reggimento di cavalleria della capitale

(di Stato Maggiore Esercito)
17/09/24

Nei giorni scorsi, presso l'Ippodromo Militare di Tor di Quinto, alla presenza del gen. b. Giovanni Brafa Musicoro, comandante della brigata meccanizzata “Granatieri di Sardegna” e delle autorità civili, militari e religiose, si è svolta la Festa di corpo dei lancieri di Montebello.

La ricorrenza del reparto celebra i combattimenti di Porta San Paolo quando, poche ore dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943, ai “Verdi Lancieri” fu dato l'ordine di muoversi a difesa di Roma sulla via Ostiense, in prossimità della piramide Cestia, per tenere testa all'avanzata tedesca.

Fedeli al giuramento prestato, i Lancieri resistettero per giorni nonostante le gravissime perdite, lasciando sul campo oltre la metà degli effettivi del Reggimento. Per la tenacia e l'eroismo dimostrato, il glorioso Stendardo del reparto fu insignito della Medaglia d'Argento al Valor Militare.

Il colonnello Alessandro Spissu, 68° comandante dei Lancieri di Montebello, si è rivolto al reggimento schierato e, ispirandosi alla motivazione per la concessione dell'onorificenza allo Stendardo, ha sottolineato come il ricordo degli eroi che ci hanno preceduto debba sempre restare vivo per essere tramandato alle future generazioni.

Durante la solenne cerimonia si è svolto anche il cambio del drappo tricolore ormai logoro che, seppur rinnovato, resta il simbolo con il quale i Verdi Lancieri, guardando al passato, continueranno a servire il Paese e l'Esercito.

Alla cerimonia erano presenti anche la nipote e i pronipoti del tenente colonnello Alberto Guzzinati che fu comandante del gruppo squadroni del Montebello, eroe anch'egli di Porta San Paolo, Medaglia d'Argento al Valor Militare. Nella giornata antecedente la cerimonia, infatti, nelle sale del circolo ufficiali della caserma "Sabatini" è stata presentata la biografia: "Alberto Guzzinati, il Cavaliere di Porta San Paolo", una raccolta di documenti, fotografie ed aneddoti, messi insieme e raccontati dai pronipoti dell'ufficiale.