Si è svolta nei giorni scorsi, in piazza della Vittoria a Gorizia, la cerimonia militare di rientro del contingente italiano in Libano della brigata di cavalleria “Pozzuolo del Friuli”, comandata dal generale di brigata Massimiliano Stecca.
All’evento, presieduto dal comandante delle Forze Operative Nord, generale di corpo d'armata Salvatore Camporeale, erano presenti le autorità militari, civili e religiose del territorio, il sindaco della città, Rodolfo Ziberna e il vice prefetto vicario di Gorizia, Valeria Gaspari.
Il comandante della brigata “Pozzuolo del Friuli”, nel suo intervento, ha ripercorso l’impegno della grande unità dell’Esercito Italiano nel sud del Libano.
Durante il periodo di permanenza nella terra dei cedri, la brigata ha svolto oltre 2.500 attività di pattugliamento appiedato e a bordo di mezzi, diurno e notturno, di cui una percentuale condotte in stretta sinergia con le Forze Armate Libanesi (LAF) e svolto addestramenti contingenti volti a rafforzare la condivisione e il coordinamento delle procedure tecnico – tattiche e la familiarizzazione nell’impiego dei mezzi e dei materiali in dotazione, implementando la sinergia in ambito UNIFIL.
Sono state inoltre sviluppate 450 attività di Cooperazione Civile-Militare (CIMIC) e di Genere (GENDER) in tutto il settore di competenza, tra le quali: assistenza medica, corsi di formazione, donazioni, inaugurazioni e monitoraggio di progetti, eventi in favore della piccola imprenditoria e incontri con le autorità militari, civili e religiose.
La cerimonia è stata l’occasione per condividere con la cittadinanza goriziana l’impegno della “Pozzuolo del Friuli” nel sud del Libano, al fine di garantire sicurezza e stabilità dell’area, così come sancito dalla risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.
La “Pozzuolo del Friuli”, alla sesta missione in Libano con i colori delle Nazioni Unite, ha avuto la responsabilità del settore ovest di UNIFIL in cui operano 3.800 caschi blu di 15 dei 46 Paesi contributori alla missione ONU e di cui fanno parte circa 1.000 militari italiani. Le attività svolte in teatro operativo sono condotte sotto il coordinamento e secondo le direttive impartite dal Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI).