Introdotte ad uso sperimentale presso i reggimenti alpini e-bike adatte per il mountain warfare

(di Comando Truppe Alpine)
24/03/21

Presso l’area addestrativa del 6° reggimento alpini di Villa Bassa (BZ) alla presenza del comandante delle Truppe Alpine dell’Esercito Italiano gen. c.a. Claudio Berto e del dott. Luca Andreoli direttore generale di Difesa Servizi, l’ing. Mariano Roman, amministratore delegato di Fantic Motor, azienda italiana leader nelle due ruote e brand iconico del “fuoristrada”, ha provveduto a consegnare n. 9 biciclette a pedalata assistita (e-bike) in configurazione tattica, appositamente allestite per un impiego intenso su sentieri di montagna e in ambiente innevato.

La volontà di procedere all’utilizzo di questo moderno mezzo di locomozione in chiave operativa nasce dalle recenti esperienze maturate nei “raid alpinistici delle Truppe Alpine” che hanno fatto emergere la necessità di far disporre ai plotoni alpieri e ai nuclei ricognizione di idonei mezzi per la mobilità, a basso impatto ambientale e acustico, tali da poter percorrere percorsi di media montagna in tempi brevi nel moderno contesto del Mountain Warfare.

La consegna odierna delle bici elettriche da parte di Fantic si inserisce nelle attività di valorizzazione degli asset militari condotte da Difesa Servizi S.p.A., che, in accordo con la prestigiosa azienda italiana di Treviso, permetterà alle brigate alpine “Julia” e “Taurinense” di condurre una adeguata sperimentazione per definire le caratteristiche in termini di performance e l’efficacia ai fini di un impiego tattico (“effectiveness”). “Siamo soddisfatti dell’avvio di questa sperimentazione tra le nostre Truppe Alpine e Fantic. – ha dichiarato l’amministratore delegato di Difesa Servizi S.p.A. l’avv. Fausto Recchia - “Apre la strada ad una nuova e importante attività di Difesa Servizi S.p.A. nel campo dell’attività di testing a favore dell’industria civile, che consente contemporaneamente alle nostre Forze Armate di valutare nuovi strumenti e nuove tecnologie di potenziale interesse, riaffermando il ruolo centrale e trainante che da sempre ha avuto il mondo militare nel progresso e nell’innovazione”.

L’addestramento per gli Alpini in armi, quali naturali depositari del movimento operativo in montagna, con questa sperimentazione operativa potrà nel prossimo futuro avvalersi di un nuovo strumento da integrare fra i mezzi a disposizione e nell’evoluzione delle tradizionali tecniche di combattimento in montagna.

L’impiego della bici elettrica e l’orizzonte della sperimentazione potranno costituire inoltre un ulteriore fattore di sviluppo capacitivo e conoscitivo nel campo dell’utilizzo di fonti alternative di energia, anche a livello interforze ed internazionale, atteso l’interesse dimostrato all’attività da parte Centro di Eccellenza NATO per la Sicurezza Energetica (NATO ENSEC COE, LITUANIA), con il quale si è istaurata una collaborazione, volta ad approfondire gli studi sull’utilizzo delle e-bike in ambiente tattico – operativo.

“La partnership con le Truppe Alpine e Difesa Servizi è motivo di particolare orgoglio per Fantic” - ha affermato a margine della presentazione l’ing Roman, amministratore delegato della società veneta. “Abbiamo da tempo intrapreso strategicamente la strada della sostenibilità, attraverso la produzione di una gamma di mezzi elettrici di grande qualità, performance e design e lo “stress test” degli Alpini ci consentirà di acquisire ancora più dati per un miglioramento continuo del prodotto”.

Per il generale Claudio Berto “Le Truppe Alpine hanno nella mobilità uno dei punti che sostanziano le capacità di affrontare le difficoltà di operare in un ambiente sfidante ed altamente selettivo quale quello montano. Il movimento appiedato e su sci seppure insostituibile in molte circostanze è solo una delle possibilità; la tecnologia, la viabilità forestale, e le esperienze di atleti ed appassionati delle due ruote su sentieri e sterrati ci ha aperto la dimensione Mountain Bike rendendo possibile e plausibile un impiego militare delle e bike anche in quei luoghi che fatica e pendenze rendevano inaccessibili. In questo riprendiamo in chiave moderna un discorso che partito nel 1898 con i primi reparti bersaglieri ciclisti si era interrotto nel 1943. La tradizione continua e la corsa anche”.