È iniziata ieri, per la portaerei Cavour, la seconda fase della missione addestrativa Mare Aperto 2018, ovvero la principale esercitazione svolta dalla Marina Militare che vede coinvolte oltre 40 unità provenienti da 8 Paesi diversi, con l’unico scopo di addestrarsi in uno scenario il più realistico possibile.
A largo del porto di Civitavecchia erano già presenti il cacciatorpediniere lanciamissili Caio Duilio e le due FREMM Virginio Fasan e Luigi Rizzo, quando siamo stati imbarcati a bordo della nave ammiraglia della flotta italiana. L’opportunità concessa dalla Marina Militare ha permesso di assistere alla prima fase addestrativa direttamente a bordo del Cavour. Mollati gli ormeggi, la portaerei ha preso il largo ricongiungendosi alle altre tre navi presenti in zona partite nella notte dal porto di La Spezia.
Durante questa prima parte di navigazione alla presenza del comandante in capo della squadra navale, ammiraglio di squadra Donato Marzano, il capo reparto addestramento di CINCNAV (Comando in Capo della Squadra Navale ndr), capitano di vascello Milazzo, ha spiegato cos’è l’esercitazione Mare Aperto.
“Sarà basata su uno scenario libero nel quale ci sarà una minaccia multidimensionale continua, in modo tale da poter testare a fondo le capacità di comando dei comandanti delle unità navali e dello staff presente a bordo”.
Un’esercitazione importante anche, quindi, per testare le capacità dei vari comandanti, ma anche per l’ammiraglio De Carolis che, come sottolineato da Milazzo, nel 2019 sarà, dopo l’incarico a COMITMARFOR (Comando Italiano delle Forze Marittime), il Maritime Component Commander delle forze di reazione rapida della NATO.
Lo scenario scelto per l’esercitazione è, per certi versi, comparabile alla situazione della penisola coreana, con la Sicilia divisa in due stati immaginari e con l’Italia pronta ad intervenire a sostegno di una parte e un quarto stato che interviene come avversario dell’Italia. Il tutto verrà svolto nel basso Tirreno e nel Mediterraneo centrale, al largo delle coste della Sicilia.
All’interno del Cavour per l’ammiraglio Marzano sarà possibile svolgere il suo compito da comandante della squadra navale italiana allo stesso modo di quanto fa nella caserma di Santa Rosa. Infatti, nella portaerei è presente una zona predisposta per il controllo totale e in tempo reale delle navi italiane impegnate in navigazione, ma non solo perché grazie al software SMART è possibile controllare ogni nave che naviga in ogni parte del mondo. Un sistema simile a Flight Radar 24 per l’aviazione civile, ma con la differenza che SMART può segnalare eventuali anomalie.
Questo però è quello che non si vede durante una missione o durante l’addestramento del personale, a differenza delle operazioni di volo svolte con gli AV-8B Harrier II Plus. La parte più emozionante, quanto meno per chi scrive, senza dubbio è stato ascoltare da vicino e dal vivo il suono del motore Rolls Royce dell’Harrier, oltre che vedere le operazioni di decollo e appontaggio da una posizione privilegiata qual è la plancia di comando del Cavour. Tre Harrier in volo, due dopo un breve volo sono rientrati sul Cavour mentre l’altro sì è allontanato per simulare un attacco multiplo contro la portaerei, in modo tale da poter testarne le capacità di difesa attiva.
Ovviamente, in vista delle fasi “calde” della Mare Aperto, il personale di bordo ha dovuto anche fronteggiare un incendio simulato, causato dall’attacco precedente, all’interno di un locale di bordo. Un imprevisto, che in nave è paragonabile all’imbarcare acqua a bordo. La risposta è stata rapida e precisa, permettendo così di concludere velocemente la fase di pre-addestramento del personale di bordo.
Terminata quest’ultima esercitazione di giornata, il pensiero va al fatto che a fine anno il Cavour dovrà essere modernizzato, per permettere l’imbarco degli F-35. Un lavoro, come sottolineato da Marzano che: “Sembra banale ma non lo è, questo perché verrà modificata tutto il ponte per poter creare delle zone ad altissima sicurezza dove potrà entrare solo il personale autorizzato. Inoltre andrà rinforzata l’insonorizzazione del ponte e dei locali, cosa che comporterà a modifiche anche all’isola”. Questi lavori verranno svolti all’Arsenale militare di Taranto, una novità per il Cavour che per la prima volta oltrepasserà il ponte di San Francesco di Paola (il ponte girevole) per passare dal mar Grande al mar Piccolo. Una manovra complicata e resa più difficile dai 7-8 metri per lato che il Cavour avrà di spazio nell’attraversare il canale. Per questo: “Stiamo già lavorando con i piloti e con l’organizzazione logistica di Taranto per creare una sorta di filo guida nel canale, per cui la nave non dovrebbe avere problemi ad attraversarlo”, ha assicurato Marzano.
I lavori terranno fuori dalla navigazione il Cavour per quasi due anni, durante i quali i compiti di ammiraglia passeranno, o meglio torneranno al Garibaldi, sul quale si stanno facendo i lavori necessari per permettere di imbarcare nuovamente gli Harrier a bordo. Al termine dei lavori di ammodernamento del Cavour, la portaerei farà rotta per gli Stati Uniti per ricevere l’abilitazione finale all’F-35.
I piloti? Hanno già iniziato ad addestrarsi al simulatore, in attesa che altri F-35 vengano consegnati alla base di Grottaglie (attualmente ne è arrivato uno solo).
Per concludere il suo intervento, il comandante della squadra navale italiana ha sottolineato l’importanza della Mare Aperto, specialmente perché le navi militari devono essere sempre operative e capaci di aprire il fuoco contro eventuali minacce. A maggior ragione con il ritorno in auge della minaccia sottomarina all’interno del Mediterraneo.
Una visione chiara quella di Marzano per il quale: “Quello che sembrava un rischio superato è tornato prepotentemente all’attenzione”. L’addestramento, però, non sarà solo anti sommergibile, ma prenderà in considerazione ogni minaccia possibile, anche perché, ha concluso Marzano: “Il nostro compito è quello di essere pronti a difendere gli interessi nazionali e a farlo anche con l’uso della forza”.
Con il termine delle dichiarazioni dell’ammiraglio Marzano si è chiusa anche la breve esperienza a bordo della portaerei Cavour, complicatissima da esprimere a parole per la forte carica di emozioni che trasmette vedere questo “aeroporto galleggiante” in azione. In attesa di rivederla, tra qualche anno, dopo i lavori di ammodernamento con imbarcati gli F-35 che nel frattempo arriveranno in Italia.
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