Parte della relazione è classificata, ma alcuni punti sono comunque di pubblico dominio.
La Cina, rispetto allo scorso anno, ha aumentato il suo budget per la Difesa del 5,7%. La Cina – si legge nel rapporto - ha la forza fiscale e la volontà politica di sostenere la crescita della spesa per la Difesa.
Nel dossier si rilevano alcuni punti.
1) L’Esercito Popolare di Liberazione sta investendo pesantemente sulla sua forza di terra e mira a rafforzare la capacità di proiettare rapidamente le truppe su lunghe distanze. Investimenti copiosi anche per dotare i reparti speciali di tecnologia sempre più avanzata.
2) L’Air Force cinese sta portando avanti una modernizzazione della flotta su vasta scala senza precedenti e sta rapidamente colmando il divario con le forze aeree occidentali. Il primo caccia cinese di quinta generazione, il multiruolo J-20, potrebbe entrare servizio già nel 2018.
3) La Marina cinese si è data quindici anni come tempo limite per costruire la prima portaerei. Il primo vettore cinese sarà operativo entro il prossimo decennio.
4) Gli hacker cinesi continuano a colpire i sistemi informatici degli Stati Uniti con intrusioni mirate volte ad acquisire informazioni.
5) Le basi americane di Okinawa e Guam sono ormai alla portata dei missili balistici cinesi, diventati molto più precisi ed in grado di colpire ogni tipo di struttura e bersaglio.
Nella parte finale della relazione, però, si afferma che la Cina, in un ipotetico conflitto a breve termine contro gli Stati Uniti, dovrebbe affrontare una serie di carenze che vanno dalla capacità di targeting dei missili, alle difficoltà nel contrastare i sottomarini USA e i caccia occidentali.
Franco Iacch