Tre adolescenti israeliani sono attualmente dispersi. Presumibilmente sono stati rapiti da alcuni terroristi palestinesi.
I tre adolescenti, Eyal Yifrah di 19 anni, ed i sedicenni Gilad Shaar e Naftali Frenkel 16, sono stati visti l'ultima volta giovedì notte, nella zona di Gush Etzion.
L’esercito israeliano è in allerta massima, con preavviso di richiamo già emanato per tutte le riserve. Tutte le forze schierate lungo i confini sono pronte a qualsiasi scenario. I terroristi palestinesi non sono nuovi a questi rapimenti che utilizzano come merce di scambio per ottenere il rilascio dei prigionieri custoditi dentro le prigioni israeliane.
Ogni reparto dei servizi segreti israeliani è stato praticamente schierato per un dispiegamento che viene definito senza precedenti. Le ricerche si stanno concentrando in Giudea e Samaria. L’intera nazione resta con il fiato sospeso e l’opinione pubblica preme per una liberazione immediata dei tre ragazzi ecco perché la tensione potrebbe precipitare in brevissimo tempo.
Lo scopo di questi rapimenti è prettamente interno, ma ci potrebbe essere sempre la possibilità che l’azione sia stata premeditata con qualche altro paese che ha giurato la cancellazione di Israele dalla cartina geografica. Quello che più preoccupa, al di là della tragedia del rapimento è la risposta armata di Israele, paese abituato ad agire in un modo che farebbe storcere il naso qui in Italia.
Preoccupazioni anche da parte americana. Proprio la gli agenti della Cia di stanza in Israele avrebbero dato massima disponibilità per trovare i ragazzi secondo precise direttive da Washington. La Casa Bianca segue con estrema prudenza l’evolversi della situazione e predica “in ogni caso” estrema lucidità.
L’Occidente teme i sottomarini israeliani classe Dolphin I/II e la loro capacità di imbarcare testate nucleari. Almeno due di loro sono sempre in pattugliamento a scopo deterrente. La classe “Dolphin” infatti, ha conferito ad Israele capacità di “First strike” (attacco nucleare preventivo) e “Second strike” (capacità di risposta nucleare ad un attacco preventivo del nemico). Uno dei motti dei sommergibilisti è proprio “Ovunque ed in ogni momento ci potrebbe essere un nostro sottomarino pronto a far fuoco”.
E proprio questi due sottomarini sono stati messi in preallarme.
Franco Iacch
(foto: IDF / archivio)