Il segretario generale dell’Aiad (Federazione che riunisce le aziende italiane del comparto aerospazio, sicurezza e difesa), Carlo Festucci, ha dichiarato lo scorso 9 gennaio, nel corso di un’indagine conoscitiva presso la Commissione Difesa della Camera, che: se non facciamo il CAMM-ER, il nostro è un Paese che non avrà più una difesa. Questo non è un problema industriale. Questo è un problema del Paese.
Come è noto, dal Bilancio della Difesa, sono stati tagliati 580 milioni di euro e altri 180 milioni per quello che attiene al Ministero dello Sviluppo Economico. Come ha sottolineato Carlo Festucci, questo comporta l’abbandono o il rallentamento di molti programmi. Infatti, tra quelli a rischio, c’è proprio il CAMM-ER (Common Anti-air Modular Missile Extended Range).
Il programma CAMM-ER, frutto di una scelta del governo precedente, prevedeva un investimento di 5 milioni di euro nel 2017, 15 milioni nel 2018 e 30 nel 2019. L’eventuale proseguimento dello sviluppo del sistema d’arma richiederebbe uno stanziamento, tra il 2019 e il 2031, di 545 milioni di euro.
La versione Extended Range, del missile Land Ceptor, è allo studio da parte delle divisioni UK e Italy di MBDA. L’obiettivo è di rispondere a una specifica esigenza delle Forze Armate italiane interessate a sostituire gli attuali sistemi Skyguard e Spada basati su una configurazione specifica del missile aria-aria a guida radar Aspide.
Il Land Ceptor (CAMM Land Application) attinge a diverse tecnologie del missile statunitense aria-aria ASRAAM. Nella versione ER usufruisce di un sistema di guida attivo radar e la sua velocità massima, nella fase finale di avvicinamento al bersaglio, è indicata come supersonica. La gittata del missile è indicata in oltre 45 km, grazie a una configurazione che incorpora un booster.
La necessità di un nuovo missile per l’Esercito italiano è dovuta all’obsolescenza dell’Aspide (ormai in linea da 40 anni), che dovrà cominciare ad essere ritirato dal servizio nel 2021.