FLYER 4x4 per il Col Moschin

(di Tiziano Ciocchetti)
21/05/19

Nel 1994 venne mandato un distaccamento misto di incursori del Col Moschin e del GOI - antesignani della Task Force 45 - in Rwanda (operazione Ippocampo) per recuperare personale civile rimasto bloccato nel paese africano a causa della guerra civile. Gli incursori, una volta atterrati con un C-130H dell’Aeronautica Militare all’aeroporto di Kigali, dovettero requisire veicoli civili trovati in loco in quanto i due reparti non avevano mezzi specifici da poter essere impiegati per l’operazione di salvataggio.

Venticinque anni dopo il Nono sta ricevendo un nuovo veicolo appositamente realizzato per le operazioni delle forze speciali, il FLYER 72 4x4. Attualmente i mezzi finanziati sono nove, con un impegno per acquisirne altri 18.

La scelta del FLYER è stata dettata soprattutto dalla necessità di avere un mezzo aviotrasportabile e che potesse essere recuperato una volta terminata la missione. Grazie a una massa di poco superiore ai 3.000 kg, il FLYER può essere trasportato internamente da velivoli come il CH-47F oppure agganciato esternamente agli UH-90.

Il FLYER non è stato progettato per resistere alle esplosioni di mine o di ordigni IED, infatti non possiede una blindatura inferiore né carena a V. La sua protezione è la velocità, grazie a un propulsore turbodiesel da 2 litri in grado di sviluppare 195 cv di potenza, consentendo al mezzo di raggiungere la velocità di 120 km/h.

Molta attenzione è stata posta sull’armamento, infatti si possono installare due mitragliatrici per lato, come le FNH MINIMI in calibro 5,56x45 e 7,62x51. Inoltre, in ralla, si può montare una Browning M2HB da 12,7x99 piuttosto che un lanciagranate Mk-47 da 40x53, ma si potrebbe installare, per incrementare in modo notevole il volume di fuoco erogato, una minigun M-134D a sei canne rotanti da 7,62x51, ma la collocazione del relativo serbatoio per le munizioni eliminerebbe uno dei posti per i passeggeri.

Al momento il FLYER 72 è in fase di omologazione presso il 9° Rgt d’Assalto Col Moschin, tuttavia crediamo che non passerà molto tempo prima che venga impiegato in un teatro operativo.

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Foto: ministero della difesa