E’ quanto si legge sul sito del Jerusalem Post, in una news pubblicata pochi minuti fa, divenuto da alcuni giorni il sito di riferimento dell’esercito israeliano.
Da rilevare che pochi minuti dopo il ritrovamento dei tre giovani israeliani, il blog ufficiale dell’IDF è stato messo offline. Una scelta chiaramente strategica e che condividiamo. Parliamo di un blog gestito interamente dai servizi segreti israeliani, aggiornatissimo e sempre sulla notizia. Un blog chiaramente patriottico (in pieno stile USA), per certi versi ancor più estremizzato (ma è quello che serve in un paese sempre sull’orlo di una guerra) e ricchissimo di approfondimenti.
I toni forti e trionfalistici utilizzati negli articoli avrebbero, in questo delicatissimo momento, potuto aizzare ancora di più gli animi già profondamente scossi dalla tragedia. Molto saggia la scelta di Tel Aviv.
La resa dei conti ci sarà (Israele non dimentica), ma potrebbe indirizzarsi soltanto contro gli esecutori materiali dell’omicidio dei due ragazzi. Una guerra su larga scala, non gioverebbe a nessuna delle parti. Potrebbe essere una lezione di storia quest’ultima, ma soltanto il tempo ci potrà smentire o dare ragione.
Hamas se da un lato ha sempre negato ogni coinvolgimento nell’uccisione dei tre studenti, dall’altro ha incoraggiato altre azioni simili nei discorsi dei suoi leader. Parole che hanno avuto soltanto eco interno e che non hanno avvicinato più di tanto gli altri paesi della Regione alla causa palestinese. Basti pensare all’Egitto che in previsione di possibili richieste di asilo politico da parte di Hamas ha preannunciato arresti temendo ritorsioni israeliane.
Ogni incidente noto dei nostri soldati – continuano dall’IDF – sarà punito con la massima severità, i sentimenti nazionali di tristezza non devono essere sfruttati per l’incitamento all’odio. La libertà di espressione sui social network deve sempre essere appropriata.
Intanto il presidente Mahmoud Abbas ha chiesto al corrispettivo israeliano Benjamin Netanyahu di condannare il rapimento e l'assassinio a sangue freddo di un adolescente palestinese da parte dei coloni. Secondo Abbas – si legge sul sito dell’agenzia di stato palestinese WAFA - Netanyahu deve condannare il rapimento e l'uccisione del ragazzo palestinese “come noi abbiamo condannato l'uccisione di tre coloni”.
Mohammad Hussein Abu-Khudair, un adolescente palestinese di Shuafat, è stato rapito dai coloni ed è stato ucciso nei giorni scorsi a sangue freddo.
Israele – ha aggiunto Abbas - deve compiere passi concreti per fermare l'aggressione contro i coloni e lo stato di caos derivante da possibili operazioni su larga scala di Israele.
Secondo la WAFA, in due giorni sono stati uccisi quindici palestinesi.
Franco Iacch
(foto: WAFA)