Centonove frequentatori della prima classe del Corso Esperia dell’Accademia Navale hanno continuato l'addestramento estivo, iniziato con la campagna su Nave Vespucci, con il modulo formativo denominato "Arte del Comando", presso le strutture del battaglione Scuole "Caorle" della brigata marina San Marco.
Preparazione fisica, audacia, determinazione e coraggio sono state le qualità richieste agli allievi ufficiali dal personale della componente anfibia della Marina Militare, al fine di stimolare negli stessi giovani l’assunzione di responsabilità, la conoscenza dei propri limiti, la capacità di prendere decisioni e l’abilità di condurre uomini e mezzi, per verificarne le doti di leadership, irrobustire in loro il carattere e renderli consapevoli delle proprie potenzialità. "È un momento molto importante questo per il percorso professionale di voi futuri ufficiali di Marina, che da oltre quindici anni viene svolto grazie al contributo fondamentale della Forza da Sbarco della Marina Militare", queste le parole del comandante delle Scuole della Marina Militare, ammiraglio di squadra Enrico Credendino, rivolgendosi ai giovani durante la visita svolta per vedere "sul campo" le attività svolte.
Quest’anno vi è anche stata la partecipazione di sei allievi stranieri provenienti da Arabia Saudita, Perù, Tunisia e Ucraina oltre a ventisei donne, i quali hanno vissuto tutti intensamente l’esperienza che ha consentito loro di muovere altri passi verso l’apprendimento di quelle capacità gestionali, organizzative e decisionali che un giorno saranno loro richieste in qualità di ufficiali di Marina.
Durante le due settimane trascorse all’interno delle aree addestrative di Massafra e Pedagne infatti gli istruttori altamente qualificati ed in possesso di comprovata esperienza pluriennale nelle operazioni condotte dalla forza armata anche in campo internazionale, hanno svolto a stretto contatto con i frequentatori dell’Accademia lezioni ma soprattutto attività pratica a difficoltà crescente anche nelle ore notturne di topografia e navigazione campale, combattimento terrestre, impiego di armi portatili presso il poligono, discesa con barbettone (fast rope) per simulare il rilascio da un elicottero posto ad un’altezza di 12 metri, tecniche di difesa e di controllo della folla, oltre all’impiego dei mezzi anfibi AAV7, GIS, gommoni e VTLM in dotazione alla brigata marina San Marco.
Al termine del periodo gli allievi sono stati impegnati nello svolgimento di un impegnativo percorso professionale a tempo e nella pianificazione e condotta di un’attività di pattuglia con simulazione di attacco e difesa di obiettivi militari, "dimostrando così sul campo" le conoscenze acquisite.
"Il modulo Arte del Comando mi ha permesso di sviluppare leadership, capacità organizzativa e abilità nel condurre uomini e mezzi, oltre che di familiarizzare per la prima volta con le tecniche impiegate dai Fucilieri di Marina toccando con mano i mezzi da loro impiegati nelle operazioni. Farò tesoro anche di questa opportunità offertami lungo il percorso di preparazione professionale per ambire a diventare un professionista della forza armata al servizio del Paese", queste le parole dell’allievo prima classe Davide Todaro prima di rientrare in Accademia Navale.