Secondo quanto riportato da un comunicato stampa dei cantieri navali Nerpa di Snežnogorsk, confermato poi dalla TASS, a seguito di un incontro tra l’ufficio tecnico della Voyenno-morskoy flot, ufficio di progettazione e un’associazione non-profit, è stato ritenuto opportuno ubicare come museo il Leninsky Komsomol vicino a San Pietroburgo in quello che diverrà il Museo delle Glorie Navali presso la città-fortezza di Kronstadt. La volontà del precedente piano consisteva nel musealizzare il K-3 nella città di Murmansk ormeggiandolo nel porto centrale della città accanto al Lenin (проект-92m), primo rompighiaccio a propulsione nucleare sovietico, dando, così, risalto alla capitale della Russia Artica esponendo entrambi quelli che furono i gioielli della tecnologia navale sovietica di fine anni 50.
Il sottomarino K-3, capoclasse del проект-627 “Кит" (classe November), disegnato da Vladimir Peregoudov e costruito presso il Plant 402 di Molotovsk, venne varato il 9 agosto 1957 ed entrò in servizio con la Flotta del Nord nel luglio 1958 assegnato alla 206° brigata di base al porto di Zapadnaya Litsa, nella Penisola di Kola, agli ordini del capitano Leonid Osipenko con Lev Zhiltsov in seconda.
Il 17 giugno 1962, sotto il comando di Zhiltsov, il K-3 raggiunse in immersione il Polo Nord, fu il primo sottomarino sovietico a compiere tale azione eguagliando quanto compiuto dallo USS Nautilus del comandante William R, Anderson nel 1958 e ad emergere dai ghiacci polari (come lo USS Skate il 17 marzo 1959 sotto il comando di James F. Calvert). In virtù del successo della missione polare al battello venne attribuito il nome di Ленинский Комсомол (Leninsky Komsomol) il 9 ottobre 1962 e il comandante Zhiltsov venne insignito del titolo di Eroe dell’Unione Sovietica.
Sfortunatamente, l’8 settembre 1967 nel corso di un pattugliamento di routine nel Mar di Norvegia, con al comando il capitano Anatoly Zykov, scoppiò un incendio nei compartimenti 1 e 2 e i Project 627 erano dotati di un sistema antincendio automatico, il quale, però, invece di spruzzare acqua che avrebbe potuto causare dei cortocircuiti agli impianti elettrici del battello, rilasciava diossido di carbonio eliminando l’ossigeno nell’ambiente causando lo spegnimento delle fiamme. Nel corso di questo incendio, però, i marinai dei compartimenti interessati dalle fiamme non furono in grado di fuggire e l’azione del diossido ne provocò la morte per asfissia, una volta emerso con difficoltà il Leninsky Komsomol aveva perso 39 dei suoi 105 uomini.
Nel 1988 il primo sottomarino nucleare sovietico concluse la sua trentennale onorata carriera e dopo diversi tentativi fallimentari di musealizzazione iniziati nel 2004. Finalmente, nel 2017 finalmente venne predisposto per divenire un museo galleggiante con la rimozione del reattori VM-A 70 MW e secondo i programmi attuali sarà visitabile a Kronstadt a partire dal 2023.
A scanso di equivoci, è necessario ricordare che il K-19 di tipo проект-658 (Classe Hotel) non è stato il primo sottomarino nucleare sovietico, in quanto entrato in servizio il 30 aprile 1961, ma il primo battello nucleare sovietico armato con missili balistici con testata nucleare, nel caso specifico tre missili R-13 (SS-N-4 Sark).
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