Pochi giorni fa, esattamente il 14 gennaio, il parlamento ellenico ha dato il via libera all’acquisto di 18 cacciabombardieri francesi Dassault Rafale, di cui 6 nuovi e 12 usati, per un totale di circa 2,5 miliardi di euro. Da ricordare che, precedentemente, il parlamento greco aveva votato a favore riguardo l’incremento della spesa militare per il 2021.
I primi aerei dovrebbero arrivare entro l’estate del 2021.
Questo importante accordo dimostra come si stia, sempre di più, rafforzando l’asse tra Atene e Parigi; nello stesso tempo è anche un messaggio molto forte rivolto ad Ankara, visto le sue ambizioni geo-strategiche nello scacchiere mediterraneo, che inevitabilmente la portano a scontrarsi con altre nazioni presenti nell’area, anche loro, molto decise a tutelare e a perseguire i loro interessi nazionali. Da sottolineare che, il 25 gennaio, a Istanbul dovrebbero riprendere i colloqui diplomatici fra greci e turchi per trovare una soluzione per quanto riguarda la situazione nel Mediterraneo orientale tesa, oramai, da molti mesi.
Con l’acquisizione dei caccia francesi, e più in generale con i massicci investimenti nella difesa (di cui accennavo in precedenza) si può affermare che l’obiettivo del governo greco sia quello di modernizzare e migliorare le proprie forze armate, e contemporaneamente cercare di ridurre il divario, dal punto di vista bellico, con le nazioni rivali. Attraverso questa strategia politico- militare – a cui va aggiunta una rete di alleanze con Francia, Egitto ed Emirati Arabi Uniti in chiave anti-turca – Atene prova a ricoprire un ruolo di rilievo in un Mediterraneo sempre più instabile, dove più paesi cercano di far valere i propri interessi e le proprie istanze ricorrendo anche allo strumento militare come deterrente.
Foto: Ministère des Armées