L’India acquista i SeaGuardian

(di Tiziano Ciocchetti)
09/03/21

Impressionati dalle sue prestazioni, le Forze Armate Indiane hanno deciso di acquisire 30 UCAV MQ-9B SeaGuardian, per una spesa stimata di circa 3 miliardi di dollari.

La decisione arriva poco prima della visita del segretario alla Difesa degli Stati Uniti Lloyd Austin in India alla fine di questo mese. La visita di Austin potrebbe essere l’annuncio dell'imminente incontro dei leader del "Quad" (Stati Uniti, India, Australia e Giappone), una cooperazione in ambito militare finalizzata al contenimento della crescente potenza militare cinese in Asia.

La commessa per i droni interesserà tute e tre le forze armate di Nuova Delhi.

Se l’affare sarà concluso, costituirebbe il primo appalto interforze da quando il capo di stato maggiore della Difesa, il generale Bipin Rawat, è stato nominato alla guida delle Forze Armate Indiane, in un contesto marcatamente joint, sia in termini di dottrina operativa che di approvvigionamenti.

Inizialmente Washington aveva autorizzato la vendita all’India di droni per scopi di sola sorveglianza.

L'India in precedenza era interessata sia a droni disarmati SeaGuardian per la Marina che agli MQ-9 Predator B (Reaper) configurati per le missioni di attacco, da assegnare all’Esercito e all’Aeronautica. Tuttavia, tra i vertici militari indiani, c'era una crescente sensazione che sia la sorveglianza (ISR) che l'attacco potessero essere effettuati dal medesimo drone.

Visto che tutte e tre le forze armate necessitavano di droni armati, si è presa la decisione di acquisire il SeaGuardian (in numero di 10 per ciascuna forza armata).

Il SeaGuardian è la variante marittima dell’MQ-9B, può essere configurato per una vasta gamma di operazioni d’attacco, tra cui le missioni ASuW (Anti-Surface Warfare), ASW (Anti-Submarine Warfare).

Il drone può trasportare un carico bellico di 2.100 kg, in nove punti d’attacco (di cui 8 punti d’attacco alari e uno ventrale), con 40 ore di autonomia ad una altitudine superiore ai 40.000 piedi.

Si evince dalla volontà di tutte e tre le Forze Armate Indiane di dotarsi di un sistema d’arma comune, come l’MQ-9B SeaGuardian, idoneo a contrastare la People's Liberation Army Navy (marina militare della Repubblica Popolare Cinese, ndr), sempre più intraprendente anche nell’Oceano Indiano.

Immagini: General Atomics / U.S. Navy