I missili imbarcati dei Marines affondano le navi

(di Tiziano Ciocchetti)
21/05/21

Un sistema di lancio di missili antinave, a controllo remoto, del Corpo dei Marine ha colpito e affondato una nave in movimento nel corso di una esercitazione vicino al Golfo della California.

Il comandante dei Marines, generale Berger, ha dichiarato che i test effettuati sul JLTV 4x4 (Joint Light Tactical Vehicle) hanno dato esito positivo.

I Marines hanno avviato già da tempo il programma GBASM (Ground-Based Anti-Ship Missile) finalizzato a imbarcare il missile NSM (Naval Strike Missile) della norvegese Kongsberg, in grado di colpire sia bersagli navali che terrestri (land-attack).

La piattaforma unmanned JLTV consentirebbe lo spiegamento rapido del sistema a grandi distanze per poi proiettare le capacità contro-denial (violare le difese A2/AD), entro la gittata del missile NSM, accreditata di circa 185 km.

Il Corpo dei Marine sta subendo una massiccia riforma, dopo due decenni di guerra di terra (boots on the ground) in Iraq e Afghanistan. I piani del Berger Force Design 2030 prevedono che il Corpo dismetta i mezzi pesanti, come i carri armati, per prepararsi ad operazioni navali. Tali piani sono finalizzati a contrastare la crescente minaccia cinese nel Pacifico meridionale. Gli MBT (M-1A1 Abrams) e pezzi d’artiglieria monocanna trainati (M-777) poco si adattano alle future minacce che i Marines dovranno affrontare nel Pacifico.

Secondo Berger (foto), i Marines, avranno bisogno di disporre di sistemi missilistici a lungo raggio e unità anfibie di basso tonnellaggio ma pesantemente armate.

Infatti il Corpo ha già annunciato di voler acquisire il Maritime Strike Tomahawk GLCM (Ground Launched Cruise Missile), accreditato di una gittata massima di 2.500 km. Il missile è in fase di sviluppo per la U.S. Navy da parte della Raytheon, con un nuovo seeker multimodale (IIR e RF), che permetterà al Tomahawk di ingaggiare bersagli navali in movimento.

Il nuovo missile garantirà ai Marines la possibilità di estendere ulteriormente le bolle di contro-denial. Non è ancora chiaro che tipo di lanciatore verrà adottato, probabilmente sarà un sistema di lancio basato su un veicolo su ruote, molto simile al Gryphon TEL (Transporter Erector Launcher) equipaggiato con 4 tubi.

Ritornando al veicolo unmanned JLTV (equipaggiato con il missile NSM), è indubbio che tale piattaforma potrebbe essere valutata positivamente anche da parte della Marina Militare, magari per equipaggiare la Forza da Sbarco. Visto anche le scarse capacità antinave delle nostre unità, poter imbarcare su di una nave anfibia, come il Trieste oppure le future LPD, un sistema missilistico in grado di ingaggiare sia bersagli navali che terrestri, permetterebbe di incrementare notevolmente le possibilità d’attacco della Marina.

Foto: U.S. Navy / U.S. Marine Corps