Ricordare i nostri caduti in Afghanistan

(di Tiziano Ciocchetti)
18/07/21

Nella giornata odierna, presso lo stadio comunale di San Giuliano Terme (Pisa), si è tenuta la celebrazione per i nostri 54 soldati caduti nel corso della missione in Afghanistan.

Sono stati simbolicamente schierati, al centro del campo, 54 paia di scarponi, in rappresentanza di ognuno dei nostri militari e nel gambale è stata fissata una bandierina tricolore.

A pochi giorni dal termine ufficiale dell’impegno delle Forze Armate italiane nel Paese centroasiatico, tale iniziativa appare doverosa nei confronti di chi ha dato la vita perché la missione della coalizione occidentale avesse successo.

Alla commemorazione, organizzata dall’Associazione no profit Good Guys Aps, ha partecipato anche l’onorevole Matteo Perego di Cremnago, membro della Commissione Difesa della Camera.

Tra l’opinione pubblica nazionale si sta diffondendo, ormai da tempo, l’idea che la missione in Afghanistan sia stata un fallimento, che l’impegno ventennale dei nostri militari sia stato un inutile spreco di risorse. È indubbio che mentre scriviamo i jihadisti stanno riconquistando le posizioni perdute e che il debole (e corrotto) governo di Kabul, con ogni probabilità, sarà destinato a essere spazzato via. Tuttavia non si possono dimenticare i successi dei soldati italiani, in un contesto ambientale a dir poco complicato, in cui si sono trovati a dover operare con temperature estreme, contro un nemico subdolo e assai esperto nella guerriglia.

In vent’anni il nostro strumento militare è radicalmente mutato, la stretta collaborazione con eserciti ben più avvezzi del nostro alle operazioni combat ha prodotto notevoli miglioramenti, sia dal punto di vista delle procedure che degli equipaggiamenti.

I morti sono stati 54 e i feriti oltre 700 ma quanti talebani abbiamo eliminato in questi anni? I numeri precisi non siamo in grado di fornirli, sicuramente i caduti tra gli insurgents hanno superato le migliaia di unità.

Questa commemorazione dovrebbe essere anche l’occasione per ricordare quanto sia importante, per la nostra Nazione, riconoscere la figura del "Veterano" (v.articolo), ovvero riconoscere per legge uno status che compensi, almeno in parte, i sacrifici compiuti nei vari teatri operativi in cui sono stati impiegati i nostri soldati.