Il presidente Zelensky non si smette mai di sollecitare i paesi NATO (e non solo quelli) a fornire armamenti alla resistenza ucraina, nella (vana) convinzione che possano fermare l’invasione russa.
Dall’inizio dell’“Operazione Speciale” i tedeschi hanno donato a Kiev 1.000 sistemi controcarro (Panzerfaust e Spike), 500 sistemi superficie-aria a corto raggio FIM-92 Stinger, 14 veicoli blindati e 10.000 tonnellate di carburante.
Tuttavia, dal punto di vista ucraino, si crede che Berlino potrebbe fare molto di più per armare la resistenza antirussa. Da qui le tensioni diplomatiche tra i due Paesi, essendo stato dichiarato persona non grata a Kiev il 13 aprile scorso il presidente tedesco Frank Walter Steinmeier. Tale decisione è stata motivata dal fatto che l'interessato aveva avuto in passato “strette relazioni” con la Russia. Questo, almeno, il motivo addotto da un diplomatico ucraino, secondo il quotidiano Bild.
Evidentemente gli ucraini non conoscono bene la situazione scorte della Bundeswehr (forze armate tedesche, ndr). Già il 24 febbraio scorso, capo di stato maggiore dell’Esercito tedesco, generale Alfons Mais, aveva denunciato le grosse carenze delle Forze Armate di Berlino. Situazione evidenziata maggiormente, lo scorso 21 aprile, dal ministro della Difesa Lambrecht: "la Bundeswehr si trova in una situazione in cui purtroppo non può distribuire armi se vuole continuare a garantire la difesa nazionale e quella dell'Alleanza".
Nonostante ciò, Berlino intende mettere in atto un'altra soluzione: consentire ad alcuni paesi della NATO di consegnare all'Ucraina l'equipaggiamento militare ereditato dal periodo sovietico, sostituendolo con equipaggiamento di fabbricazione tedesca. L'idea è di fornire alle forze ucraine sistemi d’arma a loro familiari. La consegna di armamenti più sofisticati dovrebbe arrivare in seguito.
Pertanto, la Bundeswehr dovrebbe fornire addestramento agli artiglieri ucraini che utilizzeranno l'obice semovente PzH-2000 (foto apertura) che i Paesi Bassi intendono fornire loro. "Dove possiamo fornire formazione, lo faremo", ha confermato la Lambrecht.
Nel frattempo, l’Esercito ucraino "riceverà nei prossimi giorni armi pesanti, compresi i carri armati, dai paesi dell'est", ha annunciato anche il ministro della Difesa tedesco. "Si tratta di carri armati, veicoli corazzati (oltre a materiali vari) che questi paesi possono fornire", ha aggiunto.
Quindi, la Slovenia invierà MBT M-84 (versione jugoslava del T-72 - foto) agli ucraini e in cambio riceverà, dai tedeschi, veicoli corazzati Marder. Si tratta di mezzi datati, non è da escludere che Lubiana pretenda Leopard 2A6 e IFV Puma.
Per quanto riguarda Parigi, i parlamentari francesi avrebbero ricevuto una lista dove viene elencato tutto l’equipaggiamento militare fornito agli ucraini.
Inoltre, i quotidiani Le Monde e L'Opinion hanno già rivelato che gli aiuti militari forniti dalla Francia alle forze ucraine includevano missili controcarro Milan e Javelin (quest’ultimi acquisiti dagli Stati Uniti per operazioni in Afghanistan), missili superficie-aria a corto raggio Mistral e immagini satellitari. Le quantità non sono state rese note.
Tramite un comunicato ufficiale, il Ministero delle Forze Armate, lo scorso 13 aprile, ha precisato l’ammontare della somma di armamenti, munizione ed equipaggiamenti fornito all’Ucraina: circa 100 milioni di euro.
Lo stesso presidente Macron ha confermato che oltre ai sistemi controcarro sono stati consegnati a Kiev anche i cannoni ruotati Caesar da 155/52 mm. Anche in questo caso le quantità non sono state rese note, l’Armée de Terre ha in dotazione 76 cannoni semoventi su ruote. Pare che un certo numero di cannoni (12) sia stato prelevato dall’ordine previsto per il Marocco.
Seguendo l’esempio francese, sembrerebbe che anche il governo Draghi stia valutando l’ipotesi di inviare armamento pesante in Ucraina. Si è parlato dei semoventi M-109L da 155/39 mm, gradualmente dismessi dall’Esercito italiano con l’entrata in linea del PzH-2000. Qualche parlamentare ha proposto di inviare i semoventi tedeschi, possibilità subito cassata visto gli esigui numeri di cui disponiamo (68 mezzi).
Foto: Bundeswehr / U.S. Army National Guard