Si è conclusa l’esercitazione “Maurin 22”, svolta a quota 2400 m dai reparti della brigata alpina Taurinense dell’Esercito, che si sono addestrati al tiro con mortai pesanti da 120 mm, con gli obici da 105/14 e - nel quadro del training dei plotoni di fanteria alpina – anche con i mortai da 60mm. Scopo dell’esercitazione è stato quello di consolidare e incrementare le capacità di condurre attività tattiche a fuoco e in bianco in diversi contesti operativi, in fase diurna e notturna, in ambiente montano e in uno scenario con minaccia ibrida.
Organizzata dal 3° reggimento alpini di Pinerolo, la “Maurin 22” ha visto la partecipazione anche del 2° alpini di Cuneo e del 1° artiglieria terrestre (da montagna) di stanza a Fossano che, a rotazione, si sono schierati nell’arco di tre settimane presso il poligono del Col Maurin e hanno ricevuto la visita del comandante delle Truppe Alpine dell’Esercito, generale di corpo d’armata Ignazio Gamba, accompagnato dal generale Nicola Piasente, comandante della Taurinense. Insieme al 3° alpini, si sono addestrati anche i marescialli allievi del Centro Addestramento Alpino di Aosta, alle cui attività ha assistito il generale Marcello Orsi, loro comandante.
Numerosi gli obiettivi conseguiti dall’esercitazione: testare il processo di pianificazione e condotta, standardizzare le procedure operative per la gestione del fuoco di supporto, verificare le capacità di movimento e combattimento in ambiente montano delle minori unità e, infine, rafforzare i legami con il territorio. Per questo motivo, la Fanfara della Taurinense si è esibita a Dronero nel periodo dell’esercitazione, facendo registrare una notevole partecipazione di pubblico, mentre nel Comune di Acceglio la Taurinense ha allestito uno spazio dedicato alla montagna, gestendo – con i propri istruttori – una parete naturale di arrampicata per coinvolgere i più giovani.
Il 32° genio, inoltre, ha operato nel contesto dell’esercitazione con lavori di supporto alla mobilità dei reparti esercitati, provvedendo anche alla manutenzione della strada che conduce al poligono, fruita normalmente anche dalle comunità locali.