L’artiglieria semovente: punto debole delle IDF?

(di Tiziano Ciocchetti)
08/08/22

L’operazione Breaking Dawn da parte delle IDF nella Striscia di Gaza continuerà finché non saranno raggiunti tutti gli obiettivi. Questo è quanto afferma il premier israeliano Lapid, aggiungendo che “stiamo agendo in maniera mirata e responsabile, in modo da rendere minimi i danni per coloro che non sono coinvolti".

Le IDF hanno attaccato finora 140 obiettivi nella striscia di Gaza. Fra questi, un tunnel militare della Jihad islamica. Sono stati eliminati inoltre due comandanti militari di quella organizzazione: Tayassir al-Jabari, comandante della zona settentrionale della Striscia, e Khaled Mansour, comandante della zona meridionale.

Oltre agli attacchi aerei, Israele sta utilizzando la propria artiglieria semovente, costituita dagli “anziani” M-109A5 da 155/39 mm. Il conflitto ucraino sta evidenziando come il poter disporre di un’artiglieria moderna sia fondamentale in un conflitto convenzionale tuttavia, anche in contesto asimmetrico, come dimostrano le IDF, può costituire uno strumento efficace per la soppressione degli obiettivi sensibili.

Storicamente gli israeliani hanno sempre privilegiato l’impiego dell’aviazione, piuttosto dell’artiglieria semovente, per il supporto di fuoco alle forze sul terreno.

Negli anni ’50 dello scorso secolo, gli israeliani impiegavano un’ampia gamma di artiglieria trainata per poter erogare il necessario appoggio di fuoco ai loro reparti meccanizzati, ma si resero subito conto che l’artiglieria non poteva reggere con le unità mobili quando queste venivano dispiegate nel deserto. Di conseguenza le IDF acquisirono molti obici semoventi da 105 mm, come l’americano M-7 Priest e il francese AMX Mk-61. Sebbene già allora era chiaro che il proietto da 155 mm avesse prestazioni superiori rispetto a quello da 105, sia in termini di gittata che di effetto terminale.

Il primo semovente da 155 mm ad entrare in servizio, presso l’Esercito israeliano nel 1963, fu l’M-50 (foto), sviluppato in Francia.

Si trattava essenzialmente dello chassis del carro americano Sherman, con il motore spostato davanti, sulla destra del pilota, per consentire l’installazione dell’obice francese Modèle 50 da 155/30 mm (già impiegato dagli israeliani nella versione trainata), in uno scomparto a cielo aperto nella parte posteriore dello scafo. L’obice impiegava un proietto HE del peso di 43 kg, con una gittata massima di circa 18.000 metri.

L’M-50 aveva un equipaggio di 8 uomini e un peso a pieno carico di 31 t. il principale svantaggio del semovente, impiegato per la prima volta nella Guerra dei Sei Giorni del 1967, consisteva nella mancanza di qualsiasi protezione per gli artiglieri dalle schegge di granate e dal fuoco delle armi portatili, essendo il mezzo a cielo scoperto.

Successivamente venne adottato il semovente L-33 (così denominato dalla lunghezza in calibri della bocca da fuoco), prodotto in Israele dalla Soltam e impiegato per la prima volta nella Guerra dello Yom Kippur nel 1973. Anch’esso utilizzavo lo scafo dello Sherman, nella versione M4A3E8, equipaggiato con le sospensioni a molla spirale conica orizzontale (HVSS), anziché verticale (VSS) come nel modello M-50, con l’effetto di migliorare la mobilità su terreni sconnessi. Il semovente impiega l’obice M-68 da 155/33 mm, quasi identico al pezzo trainato ed è installato sulla parte anteriore. L’obice utilizza un proietto HE dal peso di 43 kg con una gittata massima di 21.000 metri, a bordo vi è una dotazione di 60 granate e relative cariche, di cui 16 di pronto impiego. Lo scafo è in acciaio saldato e fornisce protezione completa all’equipaggio dalle schegge di proietti e dal fuoco delle armi leggere.

Nei primi anni ’70 Israele ricevette dagli Stati Uniti circa 80 obici semoventi M-107 da 175 mm e 48 obici semoventi M-110 da 203 mm. Il primo spara un proietto HE con gittata massima di 32 km, mentre il secondo spara un proietto HE con gittata massima di circa 17 km.

L’Esercito israeliano, impiegava in passato per l’M-107 un colpo speciale non utilizzato da nessun altro paese. Sviluppato in Canada e denominato ERSC (Extended-Range Sub-Calibre) da 175 mm. Questo proietto ha un peso di 56 kg, di cui 13,6 kg di alto esplosivo, la gittata massima arriva a 40 km.

L’M-107 venne impiegato nella Guerra del Kippur (foto) per mantenere inutilizzabile l’aeroporto di Damasco, dato che il bersaglio non richiedeva una precisione accurata né una elevata cadenza di tiro (circa due colpi al minuto).

Negli anni ’80 la Soltam sviluppò un semovente da 155/52 mm utilizzando lo scafo dell’MBT Merkava Mk1, denominato Sholef. Il semovente pesava 45 t ed era equipaggiato con GPS, navigazione inerziale e un computer per il controllo del fuoco, con capacità di fuoco anche in movimento. Tuttavia le IDF preferirono adottare una versione aggiornata dell’obice americano M-109 (già impiegati in pochi esemplari nella Guerra del Kippur).

Attualmente, l’obice semovente più moderno impiegato dall’Esercito israeliano è l’M-109A5 da 155/39 mm.

Recentemente la Soltam ha offerto alle IDF una nuova versione dello Sholef, su scafo Merkava Mk3, ma i costi troppo elevati impediscono il proseguimento del programma.

Sembrerebbe che più fortuna potrebbe avere il sistema ruotato 6x6 ATMOS 2000 da 155/52 mm, sempre prodotto dalla Soltam, accreditato di una gittata di 41 km grazie all’utilizzo del proietto ERFB-BB (Extended Range Full-Bore - Base Bleed).

Foto: IDF / web