Continuano le provocazioni di Pyongyang

(di Tiziano Ciocchetti)
09/10/22

La Corea del Nord, nella giornata di ieri, ha lanciato altri due missili balistici in direzione del Mar del Giappone e sembrano che siano caduti nella ZEE (Zona Economica Esclusiva) di Tokyo. Si tratterebbe dell’ottavo lancio di missili da parte di Pyongyang nelle ultime due settimane, ovvero da quando si sono intensificate le esercitazioni militari tra la Corea del Sud e il Giappone.

Secondo quanto riportato dai vertici militari di Seoul, i nordcoreani starebbero testando il missile balistico a medio raggio (IRBM) Hwasong-12, presentato per la prima volta alla comunità internazionale nella parata militare di Pyongyang nel 2017.

La Corea del Nord possiede un articolato arsenale balistico, vera arma strategica di Pyongyang, grazie al quale il presidente Kim Jong-un garantisce la sopravvivenza del suo regime.

Nel campo dei sistemi missilistici a corto raggio, i nordcoreani hanno da tempo modificato un grosso quantitativo di missili Scud, ricevuti dall’URSS negli anni ’70 dello scorso secolo, e denominato Hwasong-6. L’arma è accreditata di una gittata massima di 600 km e può trasportare una testata da oltre 700 kg (può inoltre trasportare testate chimiche o nucleari tattiche).

Per le distanze maggiori (comprese tra i 1.100 e i 1.600 km) Pyongyang dispone di circa 300 missili, Hwasong-7, un’arma a singolo stadio a propellente liquido, lanciabile da piattaforma mobile e in grado di trasportare una testata fino a 1200 kg di peso. Lo Hwasong-7 può volare a una altitudine di 150 km, eludendo le capacità di intercettazione del sistema superficie-aria americano Patriot PAC-3 (settato per intercettare missili a una altitudine di 40 km), schierato sul territorio della Corea del Sud. Il missile è stato inoltre venduto agli iraniani (Shahab-3) e ai pakistani (Ghauri).

Dal Hwasong-7 i tecnici di Pyongyang hanno sviluppato, nella seconda metà degli anni ’90, il primo missile bi-stadio nordcoreano: il Taep'o-dong-1 (conosciuto anche come Pekdosan-1), lanciabile da silos. Concepito come missile a medio raggio (2.000 km), possiede anche modeste capacità intercontinentali (ICBM), in quanto è in grado trasportare una piccola testata da 50 kg a 6.000 km di distanza. Tuttavia sembrerebbe che fosse solamente un dimostratore tecnologico

Successivamente è stato sviluppato il Taep'o-dong-2, derivato dalla versione precedente, è il primo missile balistico intercontinentale nordcoreano. Si tratta di un missile a due o tre stadi con una portata stimata in circa 3.650-3.750 km con un pay-load di 700-1.000 kg. Al momento non è ancora chiaro se l'Iran abbia adattato il design del missile Taep'o-dong-2 per i Shehab-5 e Shehab-6

Lo Hwasong-14 (designato dagli Stati Uniti KN-20), missile balistico a due stadi, probabilmente derivato dal Hwasong-12, è stato testato il 4 luglio 2017. Ha volato a una distanza di 934 chilometri, raggiungendo un apogeo di 2.802 chilometri ed è rimasto in aria per 37 minuti. Si è schiantato all'interno della ZEE del Giappone di 200 miglia nautiche nel Mar del Giappone.

Data la portata, l'apogeo e il tempo di volo, le prime valutazioni hanno stimano che la capacità di volo completo dell'Hwasong-14 sia ben superiore al limite di 5.500 km  che gli Stati Uniti utilizzano per classificare i missili balistici come "intercontinentali" (probabilmente, per evitare di lanciare il missile sul Giappone, la Corea del Nord lo ha testato su una traiettoria loft per diminuire la gittata massima, quasi sparandolo verso l'alto). Supponendo un angolo di tiro che mettesse il missile su una traiettoria più standard, gli analisti hanno stimato che il Hwasong-14 avrebbe una gittata (stima minima) di 6.700 chilometri, che consentirebbe a questo missile di trasportare un carico utile nucleare sui centri abitati dell’Alaska nonché, potenzialmente, raggiungere le Hawaii con una testata nucleare modificata. 

La portata, in effetti, potrebbe benissimo superare i 7.000 chilometri, il che porterebbe Honolulu e il quartier generale del Comando Navale del Pacifico degli Stati Uniti a portata di attacco dei nordcoreani. 

Un missile nordcoreano con una tale gittata (compresa tra gli 7.000 e i 9.000 km) potrebbe colpire anche la base americana di Guam nell’Oceano Indiano, dalla quale dovrebbero operare i bombardieri strategici B1B e B-52H nell’eventualità di un conflitto con la Cina.

Foto: KCNA