Condivido con i lettori di Difesa Online la lettera di un soldato italiano scritta alla sorella durante il suo periodo al fronte nella Prima guerra mondiale, e per questo ringrazio il Museo della Grande Guerra “Tre Sassi” (Cortina d’Ampezzo).
È mia intenzione con tale scritto onorare e ricordare insieme a voi lettori il sacrificio e l’abnegazione dei nostri soldati nella Grande Guerra.
Il soldato scrive:
Cara sorella, tu mi hai chiesto come l’ha presa Lisetta quando ha saputo della mia partenza per la guerra.
L’ultima volta che ci siamo visti prima di partire, mi ha accarezzato piangendo la testa tutta rapata e mi ha chiesto commossa: “Dove hai messo il tuo bel ciuffo?”.
Poi mi ha regalato il suo fazzolettino profumato di violetta di Parma e gelsomino, giurando che mi sarebbe stata fedele.
Allora le ho ricordato che quella volta che ero stato via sei giorni, mi aveva tradito con un tenentino di Roma.
Le ho chiesto come avrebbe fatto a resistere sei mesi se non lo aveva fatto per sei giorni.
La sua risposta è stata: “Allora tu non eri un eroe” e le scendevano le lacrime agli occhi “adesso che vai a morire per la Patria, ti sarò fedele fino alla morte”.
A quella frase ho toccato ferro e sorridendo le ho chiesto “La mia o la tua?”.
Mi ha guardato esclamando sconvolta: “Non dire sciocchezze, caro!... Ogni volta che prenderai il mio fazzoletto e odorerai il mio profumo, ti ricorderai del mio amore per te”.
Confido in te, affinché tu non dica nulla alla mamma e al papà di questa lettera…
Sai che a loro Lisetta non piace tanto.
Ti abbraccio cara sorella.
Fonte bibliografica: Loris Lancedelli- Simona Cinus, I nonni raccontano la vita in trincea. Racconti inediti, della Grande Guerra nelle Dolomiti ampezzane, 1°volume, 2019, p. 48