La Marina imperiale tedesca, all’inizio del primo conflitto mondiale, aveva a disposizione solamente 35 sommergibili (di cui solo 28 in servizio effettivo allo scoppio delle ostilità). Pure quando essa diede inizio alla guerra sottomarina senza restrizioni (nell’inverno del 1917) non ne aveva molti – circa un centinaio – e il numero più alto di sommergibili, a cui arrivò nell’autunno del 1917 fu di circa 140, distribuiti nei diversi teatri operativi. Tuttavia, si trattava di battelli di ottima fattura e soprattutto bene impiegati.
L’U-9 (U-Boot tipo U 9) fu impostato nel 1908 nell’Arsenale imperiale di Danzica, venne varato il 22 febbraio del 1910 e consegnato alla Marina tedesca il 18 aprile 1910.
All’inizio del conflitto, il sommergibile U-9 era comandato dal tenente di vascello Otto Weddigen.
Il 20 settembre del 1914 il battello lasciò Helgoland (Germania) e si diresse verso le acque fiamminghe con lo scopo di contrastare gli sbarchi britannici sulla costa belga. Molto impegnativa fu la navigazione dell’U-9 verso Sud a causa delle condizioni atmosferiche; alla fine il mal tempo costrinse il comandante Weddigen a restare in immersione a circa 18 m di profondità per tutta la notte.
Il mattino del 22 settembre il sommergibile tedesco si trovava a circa 25 miglia a sud-ovest di Scheveningen (Paesi Bassi) quando, intorno alle 6, notò all’orizzonte alberi di navi da battaglia. Il tenente Weddigen ordinò l’immersione a quota periscopica e iniziò a dirigersi verso le navi nemiche; all’apparenza sembravano tre incrociatori leggeri della classe Town…
Il battello avanzò verso le navi della Royal Navy, che stavano procedendo a una velocità di soli dieci nodi senza zigzagare e senza scorta di cacciatorpediniere; in quel momento il comandante Weddigen decise di attaccare. Intorni alle 6,20 l’U-9, da una distanza di circa 600 metri, lanciò un siluro contro l’incrociatore mediano. Il siluro centrò il bersaglio. La nave sbandò e si capovolse, affondando in poco tempo.
I britannici pensarono di essersi imbattuti in un campo di mine, e le altre due navi si avvicinarono per prestare aiuto ai naufraghi. I tedeschi colsero l’occasione: alle 6,55 il battello lanciò due siluri da circa 300 metri. I colpi andarono a segno e anche il secondo bersaglio colò a picco. Circa mezz’ora dopo toccò alla terza nave, colpita da due siluri.
Alla fine, non si trattò di incrociatori leggeri ma degli incrociatori corazzati Aboukir, Hogue e Cressy.
Il tenente Weddigen ricorda così l’affondamento del Cressy: “i suoi uomini rimasero al proprio posto cercando l’invisibile nemico; furono coraggiosi e mantennero alte le tradizioni di mare del loro Paese. Poi ci fu l’esplosione di una caldaia e lo scafo si capovolse del tutto, mostrando la chiglia; la nave rimase a galla sino a che l’aria interna non fu espulsa dall’acqua, poi affondò con un suono lamentoso, come di una creatura marina in sofferenza”.1
Il comandante in seconda del sommergibile – sottotenente di vascello Johann Spiess – maledì i britannici per “... averci mostrato l’orribile vista di uomini che annegavano o cercavano disperatamente di salvarsi in mezzo ai rottami galleggianti e scialuppe di salvataggio capovolte…” 2
Per gli inglesi le perdite furono notevoli; infatti, tra ufficiali e marinai morino circa 1460 uomini.
È bene precisare che per la Royal Navy si trattò di grande onta, nonostante le tre navi debellate fossero scarsamente efficienti e il loro annientamento non rappresentasse una perdita molto grave dal punto di vista tattico. Inoltre, l’affondamento dei tre incrociatori britannici da parte dell’U-9 mostrò al mondo la potenza del sommergibile come arma di guerra.
È bene ricordare che il 15 ottobre del 1914 l’U-9 affondò l’incrociatore britannico Hawke al largo della costa scozzese. Perirono 527 uomini (incluso il comandante).
L’U-9, dalla primavera del 1916, venne adibito a battello-scuola. Il sommergibile fu consegnato al Regno Unito dopo la capitolazione dell’Impero tedesco, e venne demolito nel 1919. Fu l’unico mezzo navale (insieme all’incrociatore leggero Emden) ad essere insignito della Croce di ferro dal Kaiser Guglielmo II!
L’U-9 aveva un dislocamento di 493 tonnellate in superficie e 611 tonnellate in immersione. Le dimensioni erano 57,38 x 6,0 x 3,13 metri. L’apparato motore era composto da 4 motori Korting a petrolio, per complessivi 1000 cavalli, per la navigazione in superficie; 2 motori elettrici, per un totale di 1160 cavalli, per la navigazione subacquea. Due eliche tripale di 1,45 m di diametro. Il battello aveva una velocità massima di 14,2 nodi (8,1 nodi in immersione).
L’armamento era costituito da 4 tubi lanciasiluri da 450 mm, con un totale di sei armi, un cannone revolver e un cannoncino da 50/40 con 72 proiettili.
Il sommergibile poteva contare su un equipaggio di 28 uomini (compresi gli ufficiali).
1 J.P. Delgado, Storia dei sottomarini. La guerra subacquea dalle origini ai tempi nostri. LEG, Gorizia, 2014, p.161
2 Ibidem