Il carro armato medio T-34 fu, a pieno titolo, la spina dorsale dei reparti corazzati sovietici nel secondo conflitto mondiale. Venne ideato e progettato fra il 1937 e il 1940; entrò in servizio a partire dal 1940.
Numerosi sono coloro che hanno detto e scritto che il mezzo cingolato essenziale nella Seconda guerra mondiale fu il carro medio: l’Esercito sovietico realizzò tale principio con eccezionale coerenza incentrando l’armamento dei suoi reparti corazzati sul T-34/76 e sugli esemplari successivi.
È bene sottolineare che il carro di cui trattiamo oggi costituì i tre quarti della produzione corazzata sovietica nel corso del conflitto.
Altro aspetto fondamentale da riscontrare è che il carro armato T-34 incominciò a costituire la componente principale dei reparti corazzati sovietici intorno al 1942, quando gli stabilimenti industriali che lo progettavano – evacuati da Ucraina e Bielorussia – vennero spostati dietro i monti Urali.
Originariamente aveva un cannone da 76,2 mm, fatto completamente insolito per un carro medio: gli omologhi in servizio in quel periodo nei vari eserciti europei erano dotati di calibri inferiori.
Dall’originale T-34/76 vennero in seguito realizzate ulteriori varianti; sulle nuove versioni vi furono perfezionamenti e ammodernamenti alla torretta, all’impianto di depurazione, alla lubrificazione, ecc., fino ad arrivare al T-34/85 (foto seguente).
A tale proposito: nella battaglia di Kursk (5 luglio-23 agosto 1943), nella quale l’esercito sovietico riportò una netta vittoria, i Panzer V Panther inflissero gravi perdite. Questo fece riflettere i militari sovietici, così decisero di mettere a punto una nuova versione; le nuove modifiche portarono al T-34/85.
Il nuovo veicolo aveva armamento, corazza e autonomia nettamente superiori ai modelli precedenti. Inoltre, venne montato un cannone da 85 mm in grado di “rispondere” in maniera ancora più efficacie ai cannoni da 75 mm tedeschi.
Il T-34/85 entrò in servizio tra la fine del 1943 e gli inizi del 1944.
Si può asserire, sostanzialmente, che il carro armato medio T-34 nel secondo conflitto mondiale si presentò come un veicolo ben corazzato, bene armato e sufficientemente veloce. Il mezzo sovietico rappresentò una vera e propria sorpresa per il comando tedesco (l’esercito tedesco aveva completamente ignorato l’esistenza del veicolo).
Il T-34 si dimostrò tatticamente superiore a molti carri germanici. Inoltre, quando al carro sovietico venne montato il pezzo da 85 mm, anche i Panzer V Panther - carri medi - andarono in “difficoltà” (per usare un eufemismo) e si rivelarono inferiori rispetto al mezzo sovietico.
Il T-34 iniziò a diventare “leggenda” e - ovviamente - la propaganda sovietica sfruttò l’occasione e cercò di presentare il mezzo come “il miglior carro armato del mondo” (esagerando), tuttavia non c’è il minimo dubbio sul fatto che – nelle sue diverse versioni – riuscì a impressionare “favorevolmente i tecnici di tutte le Nazioni belligeranti”1.
Il carro fu assolutamente un ottimo mezzo e lo dimostrò l’aspetto numerico della fabbricazione: si stima tra le 50.000 e le 57.000 unità (comprese tutte le serie).
Il carro armato medio T-34 pesava 26, 5 tonnellate (31 tonnellate il T-34/85). La lunghezza era di 6,68 m, larghezza 3,00 m e altezza 2,46 m. Il mezzo poteva contare su un equipaggio di 4 uomini.
La corazzatura era così composta: parte anteriore dello scafo 47 mm (parte superiore), 45 mm (parte inferiore), lato dello scafo 40 mm (parte superiore), parte posteriore dello scafo 45 mm, parte superiore dello scafo 20 mm, fondo scafo 15 mm; parte anteriore torretta 60 mm, lato torretta 52 mm, parte posteriore torretta 30 mm, parte superiore torretta 16 mm.
L’armamento era costituito da 1 cannone F-34 da 76,2 mm e 2 mitragliatrici DT da 7,62 mm.
Il motore: Modello V-2-34 Motore diesel V12 da 38,8 litri 500 CV. La velocità massima era di circa 53 km/h.
1 Cfr. P. F. Cazzani, Il carro T-34 (URSS), in Storia Illustrata n°189, 1973, p.125
Foto: Bundesarchiv / web