Il Churchill fu uno dei più importanti carri per la fanteria dei reparti corazzati dell’esercito britannico. Progettato all’inizio del secondo conflitto mondiale (intorno al 1940), venne impiegato - oltre dai britannici - anche dalle forze di terra dei paesi del Commonwealth e dall’Armata Rossa. Il mezzo risultò essere uno dei carri armati alleati più pesanti durante il conflitto; vennero realizzate numerose varianti del mezzo e complessivamente furono costruiti quasi 6000 esemplari. Si può asserire che fu uno dei più significativi carri prodotti dall’industria bellica del Regno Unito.
È bene ricordare che alla vigilia della Seconda guerra mondiale la visione britannica sull’impiego dei carri armati era pressappoco ancorata alla impostazione del 1918; non dissimile – forse ancora più antiquata – era la visione francese.
In Germania il generale Heinz Wilhelm Guderian fu costretto a scontrarsi a lungo con i vertici dello Stato Maggiore dell’esercito che, pur essendo sotto certi aspetti più avanti di quelli britannici e francesi, non accoglievano pienamente le sue innovative idee sull’utilizzo del carro armato.1 Queste nuove teorie consistevano nell’effettuare profonde penetrazioni strategiche con forze corazzate indipendenti, incursioni in profondità di carri armati destinate a tagliare le maggiori vie di comunicazione dell’esercito avversario ben indietro rispetto alla sua prima linea.
Alla fine, con lo scoppio delle ostilità, il generale Guderian riuscì a mettere in pratica le sue idee nonostante i dubbi dei suoi superiori. A tal proposito B.H.Liddell Hart scrive: “La battaglia di Francia è uno dei più impressionanti esempi offertici dalla storia dell’effetto decisivo di una nuova idea, tradotta in pratica da un esecutore dinamico”.2
Secondo molti studiosi e analisti militari l’effetto si dimostrò analogamente fondamentale di quelli che coronarono l’attuazione di altre nuove teorie in passate epoche storiche: l’utilizzo del cavallo, la lancia, la falange, l’eccletticità della legione, l’arco, l’arciere a cavallo, il moschetto, il cannone, l’organizzazione degli eserciti in divisioni separate e manovrabili. Forse, l’idea del carro armato si rivelò risolutiva in modo ancora più tempestivo.3
Il primo prototipo del Churchill venne collaudato quando la rovinosa battaglia di Francia era già conclusa; il mezzo entrò in servizio attivo a partire dal 1941.
Il carro armato da fanteria britannico – come già accennato in precedenza – “subì” tante varianti e venne assai impiegato nel corso della guerra. Infatti, la spaziosità del veicolo e la sua compatibilità ai vari terreni e ai diversi climi lo rendevano sommamente “poliedrico”.
L’armamento dei primi Churchill (Mk I - foto apertura - e II) era composto da un cannone da 2 libbre, una mitragliatrice Besa e un obice da 3 pollici. In seguito, le versioni successive – Mk III (foto) e IV - vennero potenziate con un cannone da 6 libbre e un pezzo da 75 mm. Il Churchill Mk V venne munito di un obice da 95 mm; tale mezzo fu usato come artiglieria d’appoggio ai Mk IV, e ai reparti carri in generale nei teatri bellici. Altre versioni videro cambiamenti e perfezionamenti di carattere tecnico, sempre con pezzi da 75 o 95 mm.
Servendosi dello scafo e della meccanica dei Churchill vennero realizzati e utilizzati carri armati lanciafiamme (il Churchill Crocodile), carri per appoggio a truppe da sbarco, carri con mortaio, carri soccorso e carri sminamento. Durante la guerra i Churchill furono convertiti in veicolo corazzati Kangaroo.
Il carro armato da fanteria britannico venne impiegato in Nordafrica, in Italia, nella campagna dell’Europa nord - occidentale e sul fronte orientale (utilizzato dai reparti corazzati dell’Armata Rossa).
Il Churchill aveva una lunghezza di 7,4 m, altezza 2,49 m e larghezza 3,25 m. Pesava 39,1 tonnellate (Mk I), 40, 7 tonnellate (Mk VII).
Corazzatura: scafo anteriore da 102 mm, scafo laterale da 76 mm, scafo posteriore da 51 mm, torretta anteriore da 89 mm, torretta laterale e posteriore da 76 mm (Mk I-Mk VI). Scafo da 152 mm e parte anteriore della torretta, lati dello scafo, lati e parte posteriore della torretta da 95 mm, parte posteriore dello scafo da 51 mm (Mk VII-Mk VIII).
Motore: motore a benzina Bedford 12 cilindri, potenza 350 CV. La velocità massima era di 24 km/h, mentre era di circa 20 km/h per le versioni Mk VII-VIII.
Il carro armato poteva contare su un equipaggio di 5 uomini.
1 Cfr. P. F. Cazzani, Il carro inglese Churchill, in Storia Illustrata n°219, 1976, p.118
2 B.H. Liddell Hart, Storia militare della Seconda guerra mondiale. Gli eserciti, i fronti e le battaglia. Mondadori, Milano,
2021, p.89
3 Cfr, Ibidem, p.90
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