Gli aerei da combattimento della Luftwaffe: il Messerschmitt Me 262

(di Francesco Sisto)
22/01/24

Il Messerschmitt Me 262 fu un importante aereo della Luftwaffe utilizzato alla fine della Seconda guerra mondiale. È bene ricordare che il velivolo fu il primo caccia a turbogetto al mondo. Si può asserire che il mezzo fu uno degli aerei da combattimento più all’avanguardia durante il secondo conflitto mondiale.

Il Me 262 fu un velivolo assai versatile. Infatti, venne impiegato come aereo da caccia, cacciabombardiere, aereo da ricognizione e caccia notturno. Inoltre, il mezzo si dimostrò molto valido nel duello aereo (merito anche dei piloti).

Il Messerschmitt Me 262 fu denominato Schwalbe nella versione caccia, mentre nella versione cacciabombardiere Sturmvogel.

La Luftwaffe ritirò il velivolo al termine del conflitto, mentre l’aereonautica cecoslovacca continuò a usarlo fino al 1951.

Il primo prototipo del Me 262 (munito di motori a pistoni Junkers Jumo 210) volò la prima volta il 18 aprile del 1941. Il 18 luglio del 1942, invece, prese il volo la prima volta il prototipo dotato di motori a reazione Junkers Jumo 004. In breve tempo, seguirono in rapida successione altri prototipi, ma lo sviluppo del mezzo andò a rilento per visioni contrastanti a livello politico-militare.

È bene precisare che il programma dei motori a reazione fu impedito – sostanzialmente – dalla mancanza di risorse economiche. Per di più, molti dell’apparato politico-militare ritenevano che la guerra potesse essere vinta con aerei da combattimento “convenzionali”. Di fatto, i vertici politici-militari non furono in grado di valutare con accortezza le potenzialità del nuovo velivolo da combattimento.

A tale proposito: “La tecnologia di punta, nel campo della guerra aerea, fu quella motoristica, di per sé di gran lunga più complessa, e quindi di difficile apprendimento, introduzione e applicazione pratica, rispetto a quelle legate alla progettazione e alla costruzione delle cellule dei velivoli. La leadership tecnologica nella guerra aerea passava da lì e non dalla pur importante capacità di realizzare fusoliere ben avviate e profili alari efficienti”.1

Il generale Adolf Galland – asso dell’aviazione tedesca – fu un convinto sostenitore del Messerschmitt Me 262. Infatti, a partire dalla primavera del 1943 ne raccomandò l’immediata produzione in serie. Galland, negli ultimi mesi di guerra, guiderà la “Jagdverband 44”: una piccola unità operativa della Luftwaffe composta principalmente dai Messerschmitt Me 262.

Complessivamente, vennero realizzati più di 1400 esemplari (fino al termine della guerra).

Il Me 262 entrò in servizio attivo nella Luftwaffe a partire dalla primavera del 1944.

Gli Sturmvogel operarono contro le forze alleate, e furono in grado di conseguire dei successi (tuttavia, non maggiori di quelli realizzati da altri tipi di velivoli “convenzionali”).

I caccia Schwalbe, nonostante il numero non elevatissimo, si distinsero nel corso della guerra.

I migliori assi della Luftwaffe – con i Me 262 – furono sicuramente Franz Schall e Oscar-Heinrich “Pritzl” Bar.

Il Messerschmitt Me 262 (Versione A-1a) aveva un’apertura alare di 12,6 m, altezza 3,5 m e lunghezza 10,6 m. Il peso a vuoto era di 3795 kg, mentre a pieno carico 6473 kg.

Motore: 2 turbogetto Junkers Jumo 004B-1. La velocità massima era di 900 km/h e la quota di tangenza era di 11450 m.

L’armamento era composto da cannoni MK 108 da 30 mm e razzi R4M da 55 mm. Inoltre, il velivolo era in grado di trasportare 2 bombe da 250 kg.

1 E. Cernuschi, 200 anni di italiani in guerra. False vittorie e false sconfitte, Mursia, Milano, 2022, p.131

Foto: US Air Force / Bundesarchiv