Questi video dovrebbero suscitare paura e terrore negli occidentali, ma il risultato è totalmente opposto. Anzi, per certi versi, questi video aiutano l’occidente a stigmatizzare i tagliagole ed i loro orrori perpetrati. Impietoso il commento del MARSOC (United States Marine Corps Forces Special Operations Command) che ha definito il video come “estremamente comico, peccato per la musica”.
Questo è il terzo filmato rilasciato dall’Isis dedicato alle proprie forze speciali e così come avvenuto per i primi due, c’è da sorridere.
Il filmato si apre con un effetto speciale che lascia intuire il naturale teatro operativo dei “Seal” islamici: l’acqua. Ignare sentinelle sono attaccate dall’acqua dai commando in magliettina e con il coltello tra i denti. E’ evidente che alcuni sono in sovrappeso, ma la tecnica è tutto e gli istruttori sembrano puntare sulla strategia e la preparazione.
In una scena, un istruttore in magliettina spiega come attaccare una postazione costiera. I Seal si lanciano in acqua, nuotando in uno stile non ancora identificato, ma ritenuto efficace dal Califfato per attaccare il nemico.
Frequenti i rallentamenti delle immagini che sembrano più essere adottati per coprire quei goffi movimenti che per suscitare terrore nell’Occidente. Le sentinelle nemiche cadono sotto i precisi colpi dei Seal.
Immancabile il solito attacco ad un compound con regole di infiltrazione alquanto discutibili (se qualcuno si trovasse davvero dentro l’abitazione farebbe un massacro) e la preghiera finale dove si intravede l’equipaggiamento tecnico: altro non è che abbigliamento di comune utilizzo come quei guanti di lana o gli orologi che sembrano essere ereditati dal padre e probabilmente non resistenti all’acqua. Certo, gli istruttori dell’Isis ignorano che la cassa di un orologio da polso potrebbe riflettere la luce del sole e svelare la posizione, ma sono dettagli di poco conto.
Impietoso il commento dal Comando Speciale del Corpo dei Marine. Questi ragazzi – dice un istruttore – non sanno nemmeno cosa stanno facendo. Guardate come si muovono, maneggiano le armi o peggio, il loro modo di eliminare il nemico (in questo caso le sentinelle). Ma io sono un istruttore vecchia scuola – aggiunge il Marine con ironia – questo potrebbe essere un addestramento di nuova concezione che io non capisco.
Interpellati sulle loro controparti, anche i Navy Seal americani hanno voluto commentare questo video con un portavoce autorizzato dal Pentagono. “La tattica utilizzata nell’attacco via mare inscenato in pieno giorno, è insolita così come quegli abiti di cotone indossati. La formazione appare molto rudimentale, manca del tutto l’effetto sorpresa. Insomma, noi ci addestriamo in un modo molto diverso”.
Numerosi filmati sono stati diramati dallo Stato islamico, ma questo è il terzo dedicato ai reparti speciali del Califfato.
Celebre, nel primo video, l’addestramento specifico per rompere le letali piastrelle in ceramica. Sono ovviamente messaggi di propaganda interna, nel tentativo di continuare a fare proseliti rassicurando sulla stabilità di Califfato che, nonostante le sconfitte, continua la sua espansione.
In realtà, il “Commando” mostrato, è una chiara esposizione di forza per il pubblico locale. Sarebbe assurdo pensare che un video del genere possa davvero terrorizzare un soldato occidentale. Ma non bisogna sottovalutare il reale fine di questi video propagandistici: intimorire il popolo soggiogato, dimostrando una forza oscura quanto invincibile, ma nello stesso tempo rendersi anche attraenti per fare proseliti. Una sorta di glorificazione delle tattiche e dei soldati scelti del Califfato.
Ad oggi, tutti gli scontri avvenuti tra i reparti speciali occidentali ed i soldati dell’Isis, si sono conclusi con l’eliminazione dei terroristi con zero perdite. E se davvero Mosca dovesse inviare i propri Specnaz per supportare l’avanzata egiziana nella Cirenaica per la riconquista di Derna, i jihadisti potrebbero conoscere un nemico ben più spietato di quelli fino ad oggi incontrati.
Franco Iacch