Il raid è avvenuto domenica notte. Tra i terroristi eliminati figura Amada Ag Hama, conosciuto come "Abdelkrim il Tuareg", leader di al-Qaeda nel Maghreb islamico. I Tier-1 francesi hanno anche confermato l’eliminazione di Ibrahim Ag Inawalen, conosciuto con il nome di "Bana". Inawalen è stato descritto dal Ministero della Difesa francese come capo di Ansar Dine, il gruppo jihadista maliano locale.
Ansar Dine, guidato da Iyad Ag Ghaly, è considerato parte della rete di al-Qaeda in Mali. Il gruppo jihadista è stato costituito nel 2011 e dall’anno successivo ha lavorato con AQIM o Al-Qaeda in the Islamic Maghreb, con il Movimento per l'Unità e la Jihad in Africa Occidentale (MUJAO) ed i gruppi separatisti tuareg per assumere il controllo del nord del Mali.
Laurent Fabius, ministro degli Esteri francese, ha confermato che Abdelkrim è stato coinvolto in almeno tre operazioni contro i francesi ed è sospettato di essere stata la mente dell’uccisione, nel novembre del 2013, dei due giornalisti francesi di Radio France International, Claude Verlon e Ghislaine Dupont.
Fabius ha poi concluso il suo commento sul raid affermando: “I terroristi dovrebbero ricordarsi che la Francia ha la memoria lunga, noi non dimentichiamo e colpiremo anche tra cento anni, ma raggiungeremo tutti quelli che hanno fatto del male alla nostra nazione”.
Questo è un "nuovo colpo" contro al-Qaeda nel Mali dopo la morte di Ahmed al Tilemsi. L’11 Dicembre dello scorso anno, le forze speciali francesi hanno eliminato Tilemsi in un raid a Gao. Tilemsi era il leader di MUJAO, che si è poi fusa con al-Qaeda per formare Al Murabitoon nel 2013.
I francesi nel Mali non temono nessuno
L’intervento militare francese nel Mali (ex colonia), ha preso il via nel gennaio del 2013. Parigi ha dato il via all’Operazione Barkhane contro i militanti di al-Qaeda presenti nella Regione.
Il potente contingente francese è a tutti gli effetti una forza combattente di prima linea formata da tremila uomini con un unico scopo: eliminare i jihadisti che imperversano dal Ciad orientale alla Mauritania.
Lo sforzo francese è solo all’inizio. Hollande, infatti, ha deciso di raddoppiare la presenza militare per sostenere la lotta contro Boko Haram in Nigeria. Quella schierata in Africa dai francesi non è una forza di peacekeeping, ma un vero e proprio esercito del tutto autosufficiente ed addestrato specificatamente nella guerriglia. Supportato da due compagnie della Legione Straniera, il contingente è formato da 3500 soldati (numero che si raddoppierà a breve).
L’Opération Barkhane è condotta da dieci basi diverse disseminate nella Regione. La base principale dei francesi è quella di N'Djaména, nel Ciad, che ospita 800 soldati. Altri 600 soldati sono stati stanziati nella base di Niamey, in Nigeria, mentre nella base di Gao, nel Mali, sono rischierati altri mille soldati. Il comando delle forze speciali francesi è rischierato nella base di Ouagadougou, nel Burkina Faso.
500 gli elementi del Commandement des opérations spéciales schierati per operazioni hunter killer. I francesi hanno anche tre piccole basi avanzate a Tessalit, nel Mali, per la proiezione dei reparti speciali nelle operazioni man hunting, Fort de Madama in Nigeria e Faya-Largeau nel Ciad.
Altre tre basi, infine, nel Senegal, Costa d’Avorio e Gabon gestite con i governi locali. La forza francese ha a disposizione 200 carri armati, sei droni, otto aerei da combattimento, una dozzina di aerei da trasporto e venti elicotteri d’assalto.
Franco Iacch
(foto: Ministère de la Défense)