La capacità di mettere in linea il caccia – ha aggiunto Bondarev – dipenderà esclusivamente dal ritmo di produzione delle nostre aziende, ma quello che entrerà in servizio supera già adesso ed in tutti i parametri, i caccia americani.
Il piano iniziale di acquisizione prevede un ordine di dieci caccia da inviare all’esercito per i test valutativi finali, seguiti da un primo lotto di sessanta T-50 con le modifiche implementate. La Russia prevede di avviare la produzione del caccia di quinta generazione T-50 nel 2017.
Sukhoi, la società russa dietro il progetto T-50, prevede inoltre di produrre una versione da esportazione per l'India.
Il Sukhoi T-50, del programma Pak-Fa, si è alzato in volo per la prima volta il 29 gennaio del 2010 (privo, però, di parte dell’avionica come il radar ed i sistemi di gestione degli armamenti).
Secondo le stime russe i Pak-Fa saranno costruiti in un numero compreso tra 800 e 1000 esemplari, esportazioni comprese (solo i russi sperano di metterne in linea almeno 450). Per il T-50, si prevede un ciclo operativo di quarant'anni, con un costo stimato di 100 milioni di dollari a caccia.
Il T-50 rappresenta la prima esperienza per i russi con i materiali radar assorbenti (Ram), rispetto a quella trentennale maturata dagli americani con l’F-117.
Cinque ad oggi i prototipi completati per più di 400 ore di volo.
Tutti i caccia sono stati dotati di radar AESA e controllo vettoriale tridimensionale della spinta.
Se lo sviluppo dovesse procedere senza particolari problemi, il caccia entrerà in servizio a partire dal 2017 divenendo il primo velivolo di quinta generazione realizzato da Mosca.
Franco Iacch
(foto: Web / Sukhoi)