Siria: confermato utilizzo di droni kamikaze contro i ribelli

(di Franco Iacch)
22/10/15

Droni iraniani carichi di esplosivo sarebbero stati utilizzati nel nord-ovest della Siria contro postazioni ribelli. L'utilizzo degli UAV kamikaze è stata confermata dai media siriani governativi.

L'attacco sarebbe avvenuto lunedì scorso, nelle zone rurali di Idlib, contro le posizioni del gruppo Ahrar al-Sham, organizzazione di militanti islamici sunniti formatasi nel 2011 per abbattere il governo di Bashar al-Assad. Nell'attacco sarebbero stati utilizzati cinque droni. Colpita la principale base del gruppo Ahrar al-Sham, nella città di Ma'ar Shimmareen, nella provincia di Ma'aret Nuaman. L'attacco è stato confermato dal portavoce del gruppo ribelle.

Secondo quanto riferito dal gruppo Ahrar al-Sham, la forza distruttiva di un singolo drone è pari ad un colpo di mortaio da 82mm, ma con una tasso di frammentazione superiore. E' verosimile ipotizzare che l'Iran, nel suo sterminato programma di armamento, si sia concentrato negli anni nello sviluppo di droni kamikaze, in grado di distruggere obiettivi sensibili, pesantemente corazzati (come i carri armati) e gli elicotteri a bassa quota.

Il drone Radd-85, simile ad un piccolo missile da crociera e progettato dal Research and Self-sufficiency Jihad Organization, è stato sviluppato per conto dell'esercito iraniano. Si tratta di un "drone suicida" comandato in remoto da un operatore. Dopo aver identificato il bersaglio, il drone si lancia contro l'obiettivo, facendo detonare la sua testata. Presentato come un “mobile bomb-like drone”, si dissocia dalla dottrina di riferimento per l'impiego dei droni armati come il Reaper. È progettato per essere utilizzato in un ambiente protetto elettronicamente ed è in grado di trasportare una varietà di testate per adattarsi al profilo di missione richiesto.

Variante ‘kamikaze’ basata del drone iraniano M2, condivide alcuni aspetti tecnici dell’Ababil-2. Dovrebbe avere un’autonomia compresa tra i 150 ed i 200 km, quindi ben superiore al Mohajer-2. Il Raad-85, prodotto dalla Qods Company, è stato testato lo scorso anno durante un'esercitazione nello stretto di Hormuz contro bersagli navali. Sarebbe corretto affermare che il programma militare iraniano nello sviluppo di UAV, negli ultimi dieci anni, potrebbe essere secondo solo a quello degli USA.

Il gruppo Ahrar al-Sham

Ahrar al-sham (noto anche come "Harakat Ahrar al-Sham al-Islamiyya", Movimento Islamico degli uomini liberi del Levante) è uno dei più importanti gruppi del Fronte Islamico, organizzazione sunnita che combatte Assad e che mira alla creazione di un governo islamico. Il gruppo è stato creato alla fine del 2011 da ex prigionieri politici del governo di Damasco. Rilasciati con un’amnistia presidenziale, tentativo non riuscito di placare i manifestanti religiosi in piena primavera araba, si insediarono ad Idlib. Divenuto rapidamente uno dei più grandi organismi militari che operano in Siria, ha concentrato i propri sforzi per unire l'opposizione islamista sotto un'unica bandiera. Dal 2011 al 2013 il gruppo ha collaborato con il fronte al-Nusra. Adesso è ritenuto vicino allo Stato islamico, anche se non condivide la rigida imposizione della Shariah.

Il gruppo Ahrar al-Sham è considerato l’alternativa moderata tra i gruppi militanti più potenti attivi in Siria.