E’ entrata nel vivo la seconda fase della “Trident Juncture 2015”, l’esercitazione interforze della Nato che dal 21 ottobre al 6 novembre vede impiegati in Spagna, Portogallo, Italia, nelle acque dell’Oceano Atlantico e del Mar Mediterraneo assetti aerei, terrestri e navali delle Forze Armate italiane e di altri ventisette Paesi dell’Alleanza Atlantica, comprese sette nazioni partner.
A livello nazionale, in questa fase dell’esercitazione l’Esercito ha reso disponibili diverse unità schierate in Spagna, Portogallo e a Capo Teulada. In Sardegna il comando delle unità nel poligono di Capo Teulada è affidato al comandante della brigata “Sassari”, generale Arturo Nitti, da cui dipendono circa 1.000 militari italiani ai quali si aggiungono 500 stranieri provenienti dalle Forze Armate di Albania, Stati Uniti, Ungheria, Germania e Spagna. Operare insieme agli eserciti di altri paesi membri della NATO e partner per raggiungere una elevato grado di interoperabilità è uno degli scopi dell’esercitazione.
L’Esercito schiera sul terreno il posto comando della brigata “Sassari”, il 3° reggimento bersaglieri e il battaglione del 5° reggimento genio guastatori.
Presente anche l’Aviazione dell’Esercito con 5 elicotteri (di cui 3 “Mangusta”) del 5° reggimento “Rigel” e del 7° reggimento “Vega” e una batteria di artiglieria semovente del comando di artiglieria.
I collegamenti sono assicurati dagli specialisti del 7° reggimento trasmissioni di Sacile.
Nell’esercitazione, interforze e multinazionale, sono impiegati assetti aerei dell’Aeronautica nelle basi di Trapani, Decimomannu, Pratica di Mare, Pisa e Amendola nonché unità navali della Marina Militare.