Siria: la Francia vendica la strage di Parigi bombardando Raqqa, più di 40 caccia in volo

(di Franco Iacch)
16/11/15

Il ministero della difesa francese ha annunciato ieri sera che la sua forza aerea ha attaccato in forze la capitale dell’Isis, la città di Raqqa, in Siria. Venti siti sono stati colpiti tra cui un posto di comando ed un campo di addestramento. L'attacco è stato eseguito in risposta all’attentato di Parigi ed alla rivendicazione dello Stato islamico.

I raid di questa notte non sono lontanamente paragonabili a quelli eseguiti, ad esempio, lo scorso 8 ottobre in Siria. Dei 1.772 attacchi della coalizione condotti in Siria, soltanto 146 sono stati eseguiti dai partner degli Stati Uniti. Non è chiaro quanti di questi attacchi siano stati portati su Raqqa, capitale dello Stato islamico, ma secondo il Pentagono, l’ultimo raid francese nella principale roccaforte dell’Isis è avvenuto proprio lo scorso 8 ottobre.

Per intuire la portata dell’attacco condotto questa notte, bisogna analizzare proprio l’ultimo eseguito dai francesi a Raqqa. L’8 ottobre scorso, due Rafale hanno bombardato un campo di addestramento Isis. In realtà, quell’attacco era mirato all’eliminazione di Salim Benghalem, uno dei jihadisti più ricercati del paese e ritenuto il responsabile dell’indottrinamento militare sul campo dei francesi giunti in Siria. Nelle ultime settimane poi, lo sforzo della coalizione si è concentrato nel nord dell'Iraq, in supporto alle forze curde per liberare la città di Sinjar e tagliare le vie di rifornimento tra Raqqa e l'Iraq. Quella di questa notte, però, è stata una vera e propria missione di bombardamento.

Sappiamo che i francesi hanno schierato nelle basi in Giordania e negli Emirati Arabi Uniti 12 Rafale, un Atlantique 2 e tre aerei cisterne KC-135. Proprio da queste basi, secondo il Ministero della Difesa, la Francia ha lanciato il raid su Raqqa.

I Rafale sono stati equipaggiati con le nuove BLU-126, bomba “a basso rischio” da 250 kg specificamente progettata per l'utilizzo in zone ad alta densità. Il sistema intelligente garantisce, con il suo minore raggio d’esplosione, una relativa certezza di colpire, esclusivamente, il bersaglio prescelto. Al raid di questa notte hanno partecipato anche le formazioni Mirage 2000N e 2000D già schierate in supporto alla coalizione.

Sopra Raqqa, fin dal giugno dello scorso anno, volano costantemente droni di sorveglianza (ed armati) che da un lato garantiscono un buon livello di intelligence, ma dall’altro non garantiscono un bombardamento classico, come quello avvenuto poche ore fa. Gli stessi francesi, fino a pochi giorni fa, consideravano Raqqa l’ultimo obiettivo da colpire. L’attentato di Parigi ha cambiato ogni cosa. Parigi ha deciso di aumentare la sua componente aerea.

In supporto ai caccia basati a terra, c’è anche la Charles de Gaulle con i suoi 12 Rafale ed i nove Super Etendard (su un totale di 40 aeromobili). La de Gaulle è l'unica portaerei occidentale (esclusa la US Navy) a disporre di catapulte sul ponte. Ciò significa che gli aerei possono essere lanciati a pieno carico, massimizzando la loro autonomia e potenza di fuoco. Ed in Giordania sono in arrivo altri venti Mirage.

I francesi hanno nel Golfo Persico anche la fregata missilistica Cassard che sarà utilizzata per coordinare i raid aerei sulla Siria. Nonostante gli attacchi aerei della Coalizione, lo Stato islamico non è mai stato paralizzato. I francesi, però, possono fare qualcosa che fino a ieri nessuno ha potuto (o voluto) fare: attaccare la capitale del regno del terrore in Siria. Impegnata in Iraq, la Coalizione ha “messo da parte” la Siria. La strage di Parigi ha cambiato ogni cosa.

Se la Francia decidesse di utilizzare sia gli aerei della Charles de Gualle che quelli basati a terra nella Regione, disporrebbe di una forza aerea numericamente superiore a quella degli Stati Uniti (dopo il ritiro della loro unica portaerei nell’aerea). E quegli aerei francesi hanno già dimostrato di essere molto più aggressivi rispetto ai classici raid della Coalizione.

(foto: Ministère de la Défense)