Siria, il Cremlino risponde ai missili della CIA: decine di carri armati T-90 schierati a sud di Aleppo

(di Franco Iacch)
06/12/15

Mosca ha inviato in Siria una prima forza corazzata da attacco composta da T-90 a supporto dell’imminente campagna a sud di Aleppo. La presenza dei carri armati di terza generazione è motivata dalla capacità del nemico (Isis- ribelli supportati dagli USA) di disporre di missili TOW (*), in grado di distruggere le piattaforme corazzate meno avanzate come il T-72, carro armato standard di Damasco pesante 41 tonnellate.

Il T-90 pesa 47 tonnellate. E’ armato con un cannone da 125 millimetri e missili anticarro AT-11 Sniper. Oltre alla corazza passiva standard, è protetto nelle parte frontale dalla corazza reattiva esplosiva di terza generazione Kontact-5 ERA, integrata con il sistema elettro-ottico "Shtora" (**).

Il T-90 rappresenta la punta di diamante delle forze corazzate russe, in attesa dell’entrata in produzione della piattaforma di combattimento universale modulare “Armata” . I media siriani affermano che i T-90 saranno condotti in battaglia dalle truppe lealiste, ma appare altamente improbabile ed è chiaramente una trovata propagandistica.

La tecnologia dell’ultima versione del T-90 è gelosamente custodita da Mosca e la sua “consegna” al nemico non è ritenuta accettabile dallo Stato Maggiore russo (come avvenuto per gli Abrams iracheni, “regalati” al nemico senza colpo ferire). Nonostante la loro presenza sia stato confermata in Cecenia ed Ucraina, il contesto siriano rappresenta il primo rischieramento in una zona di guerra per i T-90 dell'esercito russo.

La nuova contromossa russa andrebbe vista come l’ennesimo tentativo di dare un nuovo impulso alle truppe del governo siriano nella guerra civile e controbilanciare l’effetto TOW.

La presenza dei T-90, intesi come game-changer, rappresenta una chiara risposta ai missili anti-carro dei ribelli, forniti dai paesi rivali al regime dietro programma della CIA. La torretta del T-90 è avvolta da piastre reattive in grado di annullare tutti i missili anticarro a carica cava. Per metterli fuori uso, quindi, servirebbero missili a doppia carica. I media siriani riferiscono che i carri armati T-90 si uniranno alla Quarta Divisione Corazzata della Guardia Repubblicana siriana comandata dal Ali Maher Assad, fratello minore del presidente Bashar Assad.

Fino ad oggi il compito dei sei T-90 russi inviati in Siria era quello di proteggere la città di Latakia, sulla costa mediterranea della Siria. Almeno venti T90A sarebbero già in Siria. Il loro numero potrebbe raddoppiarsi entro le prossime 96 ore in supporto alle divisioni corazzate siriane composte da circa 200 T-72 (altri 200 T-72 sarebbero a protezione dei punti nevralgici del paese).

(*) Programma TOW

Il programma TOW supervisionato dalla CIA, è totalmente separato da quello miseramente fallito dal Pentagono che, secondo le intenzioni, avrebbe dovuto influenzare il risultato dell'altra guerra condotta in Siria, quella nella parte nord-orientale del paese contro lo Stato islamico. La CIA ha avviato il programma TOW nei primi mesi del 2014, con l'obiettivo di contrastare Damasco fornendo formazione, armi leggere, munizioni e missili anticarro: strumenti che si sarebbero rivelati essenziali per colmare il gap con l’equipaggiamento pesante del governo lealista. I missili giungono in Siria dall’Arabia Saudita, dietro fornitura della CIA. Il piano, così come descritto dal Pentagono, aveva l’obiettivo di esercitare una sufficiente pressione militare contro le forze di Assad e convincerlo ad un compromesso politico. Una sorta di “invito” al tavolo delle trattative, magari evitando quel collasso che avrebbe scatenato il caos nel paese. L’entrata in scena della Russia, invece, ha stravolto l’intera strategia della CIA. Il programma TOW, nonostante tutto, continua.

L'Arabia Saudita ribadisce il proprio sostegno (altri non è che la proiezione speculare degli USA) ai ribelli. Curiosa anche una clausola del programma: i missili sono consegnati in quantità limitata. Per ricevere i rifornimenti, i ribelli devono dimostrare di essere in possesso degli stessi lanciatori consegnati. Una clausola, non sappiamo quanto questa possa davvero funzionare, per evitare che i sistemi possano finire al mercato nero. Nel 2013, l’Arabia Saudita ha acquistato 13.975 missili anticarro, fornitura interamente consegnata. Per contratto, il governo saudita deve informare gli Stati Uniti della destinazione finale dei missili. L'approvazione degli Stati Uniti è implicita.

(**) Defensive Aids System Shtora-1

Il Defensive Aids System Shtora-1 protegge il carro armato dai missili sia a guida SACLOS (Semi-Automatic Command to Line Of Sight) che laser. E’ ritenuto efficace contro i missili TOW, HOT, AT-4, AT-5 e Sagger nonché contro alcuni ATGM.

Sviluppato dalla Zenit Research and Production Corporation è entrato in servizio nel 1993. Si tratta di un sistema di avvertimento che rileva la minaccia laser ed orienta la torretta automaticamente in direzione della minaccia, innescando poi la schermatura.

Il DAS Shtora-1 è formato da una stazione di interferenza elettro-ottica (jammer, modulatore e pannello di controllo), granate per la schermatura contro le “illuminazioni” nemiche, un sistema di allarme laser di precisione ed il pannello di controllo principale che elabora le informazioni provenienti dai sensori, attivando lo schermo difensivo.

(foto: MoD Fed. russa / web)