Iraq, battaglia di Ramadi: "gli avvoltoi dell'Air Force"

(di Franco Iacch)
02/01/16

Battaglia di Ramadi, Iraq. Sul terreno contro i militanti dello Stato islamico, le milizie del governo lealiste supportate da operatori dei reparti speciali americani. Nel cielo bombardieri strategici a bassa osservabilità, progettati per colpire le infrastrutture corazzate dell’Unione Sovietica ed utilizzati per attaccare i terroristi. Volano in cerchio, come gli avvoltoi, pronti a sganciarsi per riversare sul nemico il proprio carico di morte.

Iniziano a trapelare i dettagli del coinvolgimento USA nella battaglia di Ramadi e le piattaforme schierate a supporto delle truppe di terra. E’ proprio l’Air Force a diramare questi dati, confermando il nuovo ruolo del B-1B Lancer, bombardiere degli Stati Uniti dalla storia travagliata.

Il B-1B è in grado di volare per dieci ore senza rifornimento e porta con se 84 bombe da 500 libbre (240 kg). Progettato per bombardare l’Unione Sovietica si è trasformato in una piattaforma di supporto alle truppe sul terreno. La quota operativa del B-1 lo rende meno vulnerabile dell’A-10. Quest’ultimo è stato schierato in quasi tutti i contesti che hanno visto impegnati gli americani. A-10 che ancora oggi non sono utilizzati in ruoli offensivi bensì di esclusiva copertura.

“Il B-1 è un mostruoso bestione volante in grado di sganciare bombe di precisione”.

Una storia travagliata quella del Lancer. Il bombardiere strategico (B-1A) a geometria variabile, si è evoluto in una piattaforma per la penetrazione a bassa quota con missili da crociera (B-1B). Dopo la fine della guerra fredda, la flotta B-1B è stata privata del suo scopo principale per cui era stata progettata e per molti anni è stata sull’orlo del ritiro dal servizio. Così come spesso accade per piattaforme “private” della causa progettuale, i nuovi contesti hanno ridato linfa al programma B-1, oggi formato da sessanta bombardieri sui 102 costruiti. Il Lancer è adesso ritenuto il bombardiere ideale contro il terrorismo globale.

“Il B-1B ha qualcosa che altri velivoli non possiedono: un’autonomia impressionante e bombe sufficienti per colpire il nemico con forza devastante e con precisione chirurgica. Questa duplice capacità ha riportato in auge il B-1B, più volte in annunciato stato di pre-pensionamento”.

Il B-1B non sostituirà l’A-10, ma è considerata una risorsa nel supporto aereo ravvicinato.

L’USAF, considerando il successo della battaglia di Ramadi, sta pensando a delle nuove Task Force formate proprio dalle piattaforme A-10 e B-1. Entrambe possono essere impiegate nel Close Air Support, sebbene offrano soluzioni tattiche diverse. Se da un lato l’A-10 si dimostra imbattibile nel CAS ravvicinato, dall’altro mette comunque a repentaglio la vita del pilota (sebbene sia progettato per incassare un numero impressionante di colpi). Ciò impone una responsabilità politica non indifferente. Il B-1B, operando a media ed alta quota, riduce tali possibilità contro nemici che non dispongono di una copertura missilistica di ultima generazione.

Da rilevare, infine, che le piattaforme come il B-1B sono efficaci quando dirette dai JTAC sul terreno. Ad oggi, il numero degli operatori dei reparti speciali USA impiegati nella battaglia di Ramadi rimane ignoto.

(foto: Boeing / US Air Force)