ISIS, il Canada è pronto ad inviare una forza terrestre: "I raid non sono più efficaci, i terroristi hanno cambiato strategia"

(di Franco Iacch)
18/01/16

“Siamo pronti per una campagna di terra, è ciò che serve in Iraq ed in Siria”. E’ quanto ha dichiarato Harjit Sajjan, ministro della Difesa del Canada, durante un intervento sulla CBC. Una dichiarazione che avrebbe deluso parte dei paesi membri della Coalizione a guida Usa contro lo Stato islamico. Il Canada, infatti, ha già annunciato l’intenzione di ritirare entro pochi mesi i cacciabombardieri attualmente impegnati nella Regione.

“Allo stato attuale, continuare con i raid aerei ha poco senso. O meglio, non è più la sola cosa da fare. Il prossimo intervento, che sarebbe anche il più responsabile, è quello di soddisfare le esigenze della Coalizione”.

La riflessione di Harjit Sajjan conferma la nuova strategia dello Stato islamico, diversa dalla prima fase della guerra. Le truppe del califfato, infatti, non combattono più a cielo aperto ed attuato delle nuove contromisure per ridurre al minimo l’efficacia dei raid.

“Adesso dobbiamo scovare il nemico e questo non possono farlo i caccia dal cielo. Abbiamo bisogno di truppe combattenti”.

Fin dal 2014, il Canada ha schierato 70 operatori delle forze speciali per addestrare i curdi nel Kurdistan iracheno. Il nuovo primo ministro, Justin Trudeau, ha già confermato che i caccia canadesi saranno ritirati dal conflitto entro il prossimo 31 marzo.

“L’unico modo per assicurarsi la vittoria è quello di inviare una forza terrestre. Ovviamente, una missione del genere non può essere sostenuta soltanto dal Canada”.

(foto: Canadian Army)