Il Pentagono ha presentato alla Casa Bianca le opzioni militari attuabili nell’immediato per contrastate la minaccia dello Stato islamico in Libia. La principale opzione avanzata dai militari è quella di effettuare dei “massicci raid aerei contro i campi di addestramento, i centri di comando ed i depositi identificati in Libia”.
La Coalizione ha identificato 40 obiettivi sensibili in quattro aree del paese. “Se li distruggessimo adesso, potremmo assestare un duro colpo alla filiale più pericolosa dello Stato islamico fuori dall’Iraq e dalla Siria e apriremmo la strada alle milizie libiche occidentali”. Opzione delineata anche dal segretario alla Difesa Ashton Carter.
Nonostante sul tavolo, l’attacco aereo su larga scala continua ad essere fortemente sconsigliato dal Dipartimento di Stato. “Tali attacchi aerei, se non coordinati correttamente, potrebbero mettere a repentaglio lo sforzo delle Nazioni Unite per la creazione di un governo in Libia”.
Continueremo a colpire i terroristi in Libia – ha detto Obama lo scorso 25 febbraio a margine di una riunione del Consiglio di sicurezza nazionale – ma dobbiamo trovare una soluzione diplomatica.
E’ comunque una lotta contro il tempo. Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia ed Italia, cercano di gestire un precario equilibrio, nel tentativo di garantire un fragile percorso politico che possa portare ad un governo in Libia. La priorità della soluzione politica non tiene conto del possibile vantaggio di un’azione militare aggressiva immediata.
Dove possiamo, attacchiamo – ha commentato il generale Joseph Dunford, presidente del Joint Chiefs of Staff – evitando di minare il processo politico in atto. Tra qualche mese – ha aggiunto Dunford – capiremo se tale strategia avrà avuto successo o se, invece, avremo davanti un vero esercito.
La questione dei raid in Libia, andrebbe letta anche sotto un profilo tattico. Lo scorso autunno, in un raro episodio di schiettezza, i servizi segreti Usa hanno affermato che “nonostante la presenza sul terreno di numerose squadre dei reparti speciali inglesi, americani, francesi ed italiani, non disponiamo di informazioni sufficienti per identificare gli obiettivi dello Stato Islamico in Libia”.
La forza dello Stato islamico in Libia è stimata dai 6500 ai 7000 terroristi. I principali centri del califfato, secondo il Dipartimento della Difesa Usa, sono a Sirte, Tripoli e Bengasi.
(foto: U.S. DoD)