"Non ho intenzione di nascondere il fatto che le nostre forze speciali sono in Siria”. Dopo mesi di indiscrezioni, parziali conferme e secche smentite, il Cremlino ha confermato ufficialmente la presenza degli specnaz in Siria.
Prima effettuavano delle missioni in territorio ostile per identificare i target dei raid aerei – ha confermato il generale Alexander Dvornikov, comandante del rischieramento russo in Siria – adesso svolgono altri compiti. I nostri reparti speciali – ha precisato Dvornikov - svolgono le stesse missioni degli operatori americani e degli altri paesi della Coalizione presenti in Siria.
Contrariamente a quanto credesse (e sapesse) l’opinione pubblica, il coinvolgimento russo in Siria non si è concluso con il ritiro del contingente aereo: è solo iniziata la seconda fase.
Sappiamo che due battaglioni della 7th Guards Airborne Division sono stati schierati a protezione della base aerea di Hemeimeem e della struttura navale di Tartus, ultimo avamposto russo nella Regione dopo il crollo dell'Unione Sovietica. Le due basi russe sono state equipaggiate con sistemi stratificati a medio e lungo raggio S300/S400, carri armati T-90 e rientrano nel raggio degli incrociatori missilistici in rotazione schierati a ridosso della costa siriana.
La base di Hemeimeem, è divenuta la base di proiezione degli specnaz in Siria. Operando sempre sotto egida GRU, i russi dispongono di quattromila specnaz divisi in tutti i quatto comandi principali delle flotte. Nelle ultime due settimane, i satelliti hanno evidenziato un aumento dell’attività proprio nella struttura nella provincia costiera di Latakia, con l’arrivo di numerose cannoniere a rotore Mi-28N e KA-52.
La base di Hemeimeem ha ospitato fin dalle prime fasi della guerra gli specnaz del ‘Vympel’, unità delle forze speciali agli ordini diretti dei servizi segreti russi. Specializzati nello spionaggio e nella raccolta di informazioni, l’unità Vympel è stata fin dagli anni ’80 utilizzata anche per missioni di targeting leader in Cecenia, Caucaso ed Ucraina. Sempre in Siria avevamo identificato unità specnaz della Voenno-Morskoj Flot Rossijskoj Federacii. Operano in supporto ai fanti di Marina che sappiamo essere stati i primi ad arrivare in Siria.
Sarebbero ancora in Siria, invece, gli elementi scelti del “45th Guards Specnaz Regiment”, specializzati nelle tattiche di contro-insurrezione non convenzionali.
Ritornando agli elicotteri schierati dal Cremlino, c’è anche un’altra chiave di lettura: le cannoniere a rotore di ultima generazione rappresentano una risposta ai missili terra-aria giunti in Siria (tramite occidente), considerando che nessun aereo russo impegnato nei primi mesi del conflitto era dotato di contromisure elettroniche contro i MANPADS. Questi elicotteri d’attacco di fascia alta, se adeguatamente equipaggiati, sono di gran lunga più adatti per operare in un campo di battaglia con minaccia terra-aria, rispetto ai loro predecessori. Ottimizzati per le operazioni notturne, Havoc e Alligator fungeranno da moltiplicatori di forza per gli specnaz.
(foto: TASS / web)