Il Giappone è ufficialmente al lavoro, dopo Stati Uniti, Russia e Cina, sul caccia di sesta generazione. Nello sviluppo concettuale della nuova piattaforma, prenderanno parte Lockheed Martin e Boeing.
L’obiettivo del Giappone è quello di contrapporre un caccia puro alle piattaforme cinesi in un ipotetico scontro sul Mar del Giappone. Il caccia di sesta generazione potrebbe sfruttare il know-how acquisito dai test di volo del Mitsubishi X-2 o "ATD-X" (foto) che inizieranno a breve.
L’attuale forza da superiorità aerea del Giappone si basa sull’F-15 Eagle. Nelle intenzioni, Tokyo avrebbe voluto acquisire l’F-22 Raptor. La tecnologia di quest’ultimo, però, non può essere esportata per legge. Il Giappone, quindi, si ritrova con la necessità di acquisire una nuova piattaforma da superiorità aerea, dopo aver ritenuto non soddisfacenti le capacità dell’F-35 (essendo un caccia tattico non è stato pensato per il combattimento aereo primario). Ecco perché i giapponesi puntano ad avere in linea di volo, entro il 2030, ciò che viene attualmente chiamato F-3, variante operativa di sesta generazione basata sull’ X-2.
La tempistica non è casuale. Nel 2030, infatti, sia l’US Navy che l’Air Force, sperano di riuscire a mettere in servizio rispettivamente i programmi A-XX e F-X. Il Giappone vorrebbe sfruttare lo sforzo congiunto degli Stati Uniti per sviluppare la propria piattaforma. In questo modo, Tokyo dimezzerebbe le spese per un caccia il cui sviluppo potrebbe costare anche 50 miliardi di dollari. Tuttavia, se Tokyo riuscisse a sviluppare internamente un proprio caccia di sesta generazione, ciò consacrerebbe la sua rinascita come colosso aerospaziale, dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale.
L’Advanced Technology Demonstrator-X (ATD-X), il nuovo dimostratore tecnologico utilizzato per sviluppare il prossimo caccia giapponese. Il nome scelto per il dimostratore tecnologico è “Shinshin”, Spirito del Cuore. Il Ministero della Difesa giapponese, prevede di avviare la produzione di serie del programma F-3 nel 2027.
Da rilevare che il programma F-3 nasce in risposta al rifiuto degli Stati Uniti di vendere al Giappone la tecnologia dell’F-22 Raptor. Il rifiuto ufficiale da parte del Congresso americano risale al 2007. In questo lasso di tempo, Tokyo ha “ripiegato” sul Joint Strike Fighter con l’acquisizione, ufficializzata nel 2011, di 42 F-35A in sostituzione dei F-4J Kai Phantom II. Gli F-35 giapponesi sono stati definiti come una “soluzione temporanea” in attesa della messa in produzione del primo caccia indigeno di quinta generazione del Paese.
L’ ATD-X dovrà dimostrare l’efficacia delle tecnologie giapponesi sviluppate per il futuro caccia di serie di sesta generazione. Alcune delle tecnologie sviluppate dalla Technical Research and Development Institute, riguardano la spinta vettoriale tridimensionale, per un sistema simile a quello utilizzato sul Rockwell X-31. Tali superfici mobili, avrebbero già dimostrato di inficiare il profilo a bassa osservabilità del prototipo. Tra le caratteristiche implementate un sistema di controllo di volo “fly-by-optics”, immune alle contromisure elettromagnetiche e che consente maggiore velocità di trasmissione. Oltre al radar a scansione elettronica e capacità ECM ed ESM, lo Shinshin possiede la “capacità di auto-riparazione”. Secondo il Technical Research and Development Institute, “il prototipo rileva automaticamente i guasti o i danni sulle superfici di controllo e calibra quelle funzionanti per mantenere il volo controllato”.
(foto: Japan MoD)