Il caccia di quinta generazione Sukhoi T-50 ha compiuto con successo delle prove di rilascio dalla weapons bay. Per la prima volta, alcuni sistemi d’arma ospitati nella stiva interna del PAK-FA sono stati sganciati. L’annuncio è stato dato dal generale Vladimir Mikhailov, ex comandante delle Forze Aerospaziali russe. Non sono stati rivelati altri dettagli.
Tre dei cinque prototipi PAK-FA sono attualmente nel centro di prova di Akhtubinsk, presso il Ministero della Difesa, specializzato nella sperimentazione dei sistemi di missione. Risultano registrati il T-50-3, il T-50-4 ed il T-50-5R. Quest’ultimo è il solo PAK-FA ad essere stato dotato di radar e sensori di targeting. I prototipi T-50-1 e T-50-2 si trovano a Zhukovsky, vicino Mosca, per effettuare diversi test di carico esterno. Un sesto prototipo, appartenente al secondo lotto sperimentale e che implementa significative modifiche alla struttura, dovrebbe lasciare gli impianti di Komsomolsk-on-Amur entro aprile.
L’ultimo incidente noto di un T-50 risale al 10 giugno del 2014, quando uno dei due motori del quinto prototipo prese fuoco. Dalla Sukhoi dovettero sospendere la produzione del sesto prototipo ed utilizzare le componenti già realizzate per riparare il velivolo danneggiato. I russi pagano l’inesperienza con la tecnologia di quinta generazione, come l’integrazione tra i diversi sensori e l’approccio con il nuovo rivestimento stealth di cui il Pak-Fa è dotato.
Quando un giorno lo sviluppo del PAK-FA sarà completato, Mosca avrà un caccia formidabile. Il design è probabilmente abbastanza sofisticato se non simile per prestazioni a quello dell’F-22 Raptor. Se possa essere anche superiore questo è tutto da dimostrare.
Il Sukhoi T-50 si è alzato in volo per la prima volta il 29 gennaio del 2010 (foto a dx), privo di parte dell’avionica come il radar ed i sistemi di gestione degli armamenti. Per il T-50, si prevede un ciclo operativo di quarant'anni, con un costo stimato di 100 milioni di dollari a caccia. Tutti i caccia dovrebbero essere dotati di radar AESA e controllo vettoriale tridimensionale della spinta.
A differenza della nuova dottrina americana che per il 20° secolo ritiene “fuori moda” i combattimenti ravvicinati, ipotizzando esclusivamente duelli oltre il raggio visivo, per i russi il dogfight sarà ancora protagonista, ecco perché il T-50 avrà ogni tipo di arma necessaria per imporre il proprio dominio in ogni teatro operativo ed a qualsiasi distanza. Nell’arsenale figura quindi il Vympel R-73 (nome in codice nato: AA-11 Archer), un missile aria-aria a ricerca di calore a guida infrarossa di terza generazione con una gittata massima di 19 miglia, circa 30 km.
Nonostante una produzione di serie annunciata nel 2017 (potrebbe subire un ritardo di due anni), l’Aeronautica russa ha ridotto l’ordine di sessanta T-50 ad una dozzina di piattaforme con modifiche implementate. I russi hanno aumentato la produzione dei caccia Su-30 e Su-35.
(foto: web / Sukhoi)