La guerra civile nella Repubblica Centrafricana, iniziata nei primi mesi del 2013, ha causato la morte di circa 6500 persone, un numero di circa mezzo milione di sfollati e l’esodo di quasi 470.000 di rifugiati nei Paesi confinanti, divenuti poi spesso la base per ulteriori migrazioni di lungo raggio.
Il 10 aprile del 2014, tuttavia, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha stabilito, a mezzo Risoluzione 2149, la necessità di fornire assistenza umanitaria ai civili, vittime delle atrocità del conflitto. Un compito non facile da realizzare dato che le risorse delle Nazioni Unite assegnate non sono sufficienti a coprire le spese di un’operazione di tale portata: si parla di circa 2 milioni e mezzo di persone bisognose di tutto: una tragedia di proporzioni bibliche.
Tecnicamente e praticamente la Risoluzione 2149 vede i suoi scopi realizzarsi attraverso la missione MINUSCA (Multidimensional Integrated Stabilization Mission), composta da circa 2000 poliziotti e circa 10.000 soldati provenienti da 48 paesi di tutto il mondo.
Anche le Fuerzas Armadas de la República de Chile (Forze Armate cilene) al fine di contribuire al mantenimento della pace e della sicurezza hanno collaborato in piccola parte all’invio di personale, attraverso l’integrazione di propri funzionari come parte del contingente della missione.
Prima fase di tre, vedrà la seconda avere luogo il prossimo anno e l’ultima nel 2018 con l’invio di una speciale unità medica. L’invio dei funzionari prevede l’assegnazione di un ufficiale del Ejército e uno della Fuerza Aérea de Chile a Bangui, più un terzo a Kaga Bandoro. La decisione di Santiago costituisce parte di quei progetti della cooperazione internazionale cilena che ambiscono assieme alle Forze Armate a consolidare il proprio prestigio internazionale. Esempi di collaborazione non sono una novità per i cileni: l’Esercito ha partecipato ai vari contingenti militari a guida ONU che seguono le operazioni UNFICYP, UNMOGIP e UNTSO.
Le Fuerzas Armadas, tradizionalmente stimate dagli analisti, sono ormai considerate tra gli apparati militari più tecnologicamente avanzati e professionali del Sudamerica. Forniture da Germania, Paesi Bassi, Svizzera, Stati Uniti, Israele, Francia e Spagna hanno contribuito non poco ad una rinnovata capacità di proiezione, del tutto coerente con le ambizioni internazionali cilene.
(foto: Fuerzas Armadas de Chile)