L’unica cosa certa è che nei pressi della città siriana di Saraqeb, dove ieri è stato abbattuto un elicottero russo, l’attività militare è in costante crescita. Mosca deve recuperare i corpi dei cinque militari a bordo del Mi-8 abbattuto con un sistema d’arma ancora non identificato. I tre membri dell'equipaggio e due ufficiali del Russian Center for Syrian Reconciliation, si trovavano a bordo del velivolo quando è stato abbattuto dal fuoco nemico. Tra questi anche una donna.
L’elicottero era in rotta verso la base aerea di Khmeimim. Corpi e documenti dei cinque militari, sono stati filmati e diffusi sulla rete in decine di video effettuati dai terroristi del gruppo Jaysh al-Fateh. I cinque russi a bordo dell’elicottero dovrebbero essere deceduti a seguito dello schianto, nei pressi di Tal Sultan.
Il Cremlino, dopo aver confermato la sorte dei cinque militari a bordo del Mi-8, ha immediatamente attivato una task force volta a riportare i corpi in Patria. Ogni minuto che passa, quei corpi diventano i soggetti dei nuovi video di propaganda.
L’area di Saraqeb, intanto, brulica di forze specnaz, supportate esclusivamente da elicotteri pesanti Ka-52 (foto). L’esercito siriano starebbe ammassando forze, ma l’ordine del Cremlino è stato chiaro: a recuperare i corpi dovranno essere i russi.
C’è poi un dato, diramato dalla Syria Civil Defence: pochi minuti dopo l’abbattimento del Mi-8, un altro elicottero avrebbe lanciato dispenser carichi di cloro su Saraqeb. 33 persone sarebbero state colpite dal gas.
Potrebbe essere questa la rappresaglia russa per la morte dei cinque militari? Un attacco con il gas? Qualcosa non torna.
Perché utilizzare un elicottero, alla mercé dei MANPADS, quando un caccia sarebbe stato tatticamente più utile? Perché lanciare un gas tossico in un contesto di immediato approccio?
“Dispenser di medie dimensioni contenenti gas tossici sono stati sganciati. La Protezione Civile Siriana non è stata in grado di determinare il tipo di gas”.
Il governo siriano e Mosca non hanno commentato l’episodio. Sappiamo che i russi stanno ammassando forze specnaz. Non si tratta più di una missione di esfiltrazione rapida, ma di un’operazione in territorio ostile con forze nemiche preponderanti. Sebbene i russi dispongano di due battaglioni della 7th Guards Airborne Division a protezione della base aerea di Hemeimeem e della struttura navale di Tartus, Mosca ha affidato l’operazione al GRU. Dovrebbero essere già in Siria diverse unità del 431° e del 561° Naval Reconnaissance Specnaz della Flotta del Mar Nero per rinforzare i reparti del 45th Guards Specnaz Regiment. Indiscrezioni su un nuovo coinvolgimento del Vympel, attivo durante le prime fasi del rischieramento russo in Siria.
Gli specnaz del Vympel, già operativi in Cecenia, Caucaso ed Ucraina, sono specializzati nello spionaggio e nella raccolta di informazioni e per missioni di targeting leader. Operando sempre sotto egida GRU, i russi dispongono di quattromila specnaz divisi in tutti i quatto comandi principali delle flotte.
Il Cremlino vuole e deve riportare in patria i corpi, ma per farlo dovrà disporre di un numero sufficienti di commando. Non sarebbe errato parlare di una vera e propria forza d’assalto.
L’elicottero è precipitato in territorio ostile, diversamente da quanto avvenuto in altri episodi analoghi nei mesi scorsi, ed il vantaggio dei terroristi è significativo. La risposta russa avverrà nel giro di poche ore. Nel Governatorato di Idlib lealista si stanno ammassando forze.
Ritornando al presunto attacco con il cloro, non sarebbe da escludere una tattica elusiva, volta ad attirare la comunità internazionale, escogitata da Jaysh al-Fateh. Temendo la rappresaglia russa, i terroristi potrebbero aver messo in scena il presunto attacco con il gas.
Infine, un appunto. I russi continuano a pagare una certa “superficialità”, lasciateci passare il termine. Le cannoniere a rotore di ultima generazione schierate nella seconda fase del conflitto, rappresentano una risposta ai missili terra-aria giunti in Siria (tramite occidente), considerando che nessun aereo russo impegnato nei primi mesi del conflitto era dotato di contromisure elettroniche contro i MANPADS. Questi elicotteri d’attacco di fascia alta, se adeguatamente equipaggiati, sono di gran lunga più adatti per operare in un campo di battaglia con minaccia terra-aria, rispetto ai loro predecessori. Ottimizzati per le operazioni notturne, Havoc e Alligator fungono da moltiplicatori di forza per gli specnaz.
La presenza MANPDAS in Siria è riconosciuta perché reale. Perché, allora, gli elicotteri da trasporto militare come il Mi-8 (foto), continuano a volare senza protezione e contromisure?
La missione di recupero, intanto, continua. Non appena concluso il massiccio dispiegamento specnaz, l’operazione inizierà. A Saraqeb sta per scatenarsi un’altra guerra.
(foto: web / MoD Fed. russa)