Per la prima volta, Mosca ha attivato il sistema integrato di difesa aerea nazionale. La rete nel Caucaso, Crimea e Russia centrale formata dai radar di allerta precoce e dai sistemi missilistici antiaerei S-300, è stata attivata il 25 agosto scorso, durante un test operativo. Secondo il quotidiano Izvestia, l’interazione di tutti gli asset coinvolti ha funzionato correttamente, sebbene siano stati rilevati dei problemi nel software di gestione, così come sottolineato dal Ministero della Difesa russo.
La rete missilistica si è interfacciata con il Centro Nazionale di Coordinamento della Gestione della Difesa ed il Comando delle Forze Missilistiche russe. È stata simulata una massiccia incursione aerea nemica stratificata portata da aerei convenzionali, quindi non piattaforme di quinta generazione, droni e missili da crociera.
Da rilevare che il sistema integrato russo è stato progettato sia per la difesa che per l’attacco, considerando che l'S-400 (foto a dx), in servizio con le Forze Armate russe dall’aprile del 2007, può essere utilizzato anche contro obiettivi terrestri. Questo è il primo tassello dell’imponente Collective Security Treaty Organization che prevede l’unificazione delle difese aeree regionali, attualmente basate sull’S-300, con Armenia, Bielorussia, Kazakistan e Tagikistan.
Qualora la situazione lo richiedesse, i russi potrebbero schierare gli S-350 Knight nei paesi del CSTO.
A differenza degli attuali S-300, il nuovo veicolo di lancio S-350 trasporta 12 missili in due varianti. L’S-300 standard ne trasporta soltanto quattro. L'S-400, invece, è stato progettato specificatamente per intercettare le minacce stealth occidentali. La fase due prevede l'unificazione dei sistemi ed il loro adeguamento alle operazioni standard. Ciò consentirà la creazione di un sistema di difesa aerea su tutto lo spazio CSTO.
Asset principale dell’esercitazione del 25 agosto scorso è stato l’S-300, sistema di difesa basato sull’intercettore 9M82M/9M83M, progettato per la difesa tattica contro bersagli ad ampio spettro come missili balistici, velivoli ed elicotteri. I missili si affidano ad un sistema inerziale con aggiornamento radio a metà percorso, mentre nella fase terminale ad un radar semi attivo.
Gli S-300 sono ritenuti immuni alla maggior parte delle contromisure ECM occidentali. Una volta messi in linea, non richiedono manutenzione per almeno dieci anni.
(foto: archivio MoD Fed russa)