Gli Stati Uniti bombardano da più di un mese l'ISIS in Libia, ma invece di adoperare i loro caccia multiruolo di 5ª generazione F-35B - che si sono addestrati sulla USS Wasp oggi al largo delle coste libiche - si affidano alle vecchie glorie imbarcate sull'unità d'assalto anfibia. Nel corso dell'operazione Odyssey, che ha ricevuto il 'via' lo scorso 1 agosto con l'obiettivo di portare appoggio aereo alle forze libiche allineate con il Governo d'Accordo Nazionale libico (GNA), sono state raggiunte le 104 sortite in un mese: ma queste sono state tutte effettuate dagli elicotteri AH-1W Super Cobra e dagli AV-8B Harrier II dei Marine appartenenti alla 22nd Marine Expeditionary Unit.
Dove sono dunque i preziosi cacciabombardieri di 5ª generazione della Lockheed Martin? Se precedentemente ci eravamo chiesti perché gli F-35 STOVL dei Marines non fossero in Siria (v.articolo), oggi ci chiediamo perché non sono in Libia.
Delle 104 sortire registrate contro obiettivi ISIS nella roccaforte di Sirte, 92 sono state effettuate su Harrier, aerei da 'attacco al suolo' in forza ai Marine dai primi anni '90. Questa scelta dimostra che l'ultimo aggiornamento dell'Harrier è senz'altro un mezzo longevo e ancora all'altezza delle missioni che gli vengono affidate, ma pensare che per una 'missione operativa' è stato preferito all'apparecchio di ultima generazione che ha mandato in pensione gli AV-8B della nostra portaereomobili Cavour e quelli della versione inglese che non poggeranno nemmeno il 'carrello' sulle portaerei inglesi che sono prossime al varo, lascia spazio a qualche dubbio, se non a qualche preoccupazione.
(immagini: U.S. Navy)