L’Air Force sta ultimando i principali requisiti per il programma Ground Based Strategic Deterrent che dovrà dare luce ad un nuovo missile balistico che resterà in servizio fino al 2080. Il costo della nuova componente strategica terrestre è al momento stimato in 85 miliardi di dollari (proiezione al ribasso), ma potrebbe superare quello del programma F-35. I fondi sono così divisi: 22,6 miliardi per la ricerca e lo sviluppo, 61,5 miliardi di dollari per l'approvvigionamento e 718 milioni di dollari per l’ottimizzazione delle strutture militari.
L’Air Force dovrebbe acquistare 642 missili ad un costo medio di 66,4 milioni di dollari ciascuno, anche se il numero potrà essere soggetto a variazioni. Tra il 2036 ed il 2040 è stimata una spesa supplementare di 1,25 miliardi all'anno per operazioni e costi di supporto. Gli Stati Uniti hanno 450 ICBM Minuteman III nei silos del Wyoming, North Dakota e Montana. Ogni missile trasporta una singola testata di 300 kilotoni.
Sulla flotta Minuteman, in base ai trattati di non proliferazione, è stata rimossa la capacità MIRV/MARV. I primi fondi saranno inseriti nella richiesta di bilancio 2018, ma il programma Ground Based Strategic Deterrent riceverà finanziamenti supplementari per far fronte alle operazioni di collaudo del futuro sostituto del Minuteman III.
L’Air Force Operational Test and Evaluation Center ritiene siano necessari almeno sei anni di progettazione, con primo volo previsto tra il 2023 ed il 2025. L’incertezza nasce anche dal fatto che l’Air Force non conosce i costi ed i tempi di sviluppo di un nuovo ICBM.
Parlando ieri presso la Minot Air Force Base, nel Nord Dakota, il segretario alla Difesa Ash Carter ha sottolineato l'importanza del programma GBSD, ribandendo la centralità della forza nucleare come fondamento essenziale della stabilità americana.
Boeing collabora con l'Air Force dal 1958 alla progettazione, assemblaggio e verifica del sistema Minuteman.
(foto: U.S. Air Force)