Velocità ipersonica, il Pentagono ci ripensa: stanziati fondi per sviluppare i missili

(di Franco Iacch)
11/11/16

La Defense Advanced Research Projects Agency o DARPA, nell’ambito del programma Hypersonic Air-breathing Weapon Concept program, ha affidato contratti a Raytheon Co., il più grande produttore di missili del mondo e Lockheed Martin Corp., principale appaltatore della difesa del mondo, per un valore di circa 170 milioni di dollari per lo sviluppo di armi ipersoniche. I missili, in grado di raggiungere una velocità di almeno Mach 5, cinque volte la velocità del suono, potrebbero colpire un bersaglio a distanze maggiori. Con una velocità di 3.400 miglia all'ora, un missile potrebbe coprire la distanza tra Washington ed Atlanta in pochi minuti.

Nel 2013, il Pentagono ha effettuato il suo quarto test di volo con l’X-51 WaveRider. Dopo la separazione del razzo da un bombardiere B-52, l’X-51 è salito a 60.000 piedi, accelerando a Mach 5.1, volando per circa tre minuti prima di esaurire il carburante e schiantarsi nell’oceano Pacifico. L’X-51 eredita il know-how acquisito con il programma X-43. Nel 2004 il prototipo della Nasa raggiunse Mach 9,7, circa 6.600 miglia all'ora, per 10 secondi prima di esplodere.

Il regime ipersonico

Le piattaforme ipersoniche, che entreranno in servizio tra 10/15 anni, riscriveranno il modo stesso di concepire una difesa antimissile. Colpire un velivolo ipersonico, non è al momento possibile a causa del tempo necessario ai sistemi di difesa per elaborare una risposta. La rilevazione iniziale, il tracciamento e la soluzione di fuoco richiede comunque del tempo (parliamo sempre di secondi) che però potrebbero essere troppi considerando il regime ipersonico. Se venisse lanciato un attacco combinato tra missili tradizionali balistici ed ipersonici, anche la migliore difesa antimissile esistente non avrebbe scampo.

La contromisura anti-balistica per le testate a rientro convenzionale è ben nota e si basa sul calcolo della traiettoria di discesa attraverso l'atmosfera delle testate multiple indipendenti. Il problema dell’elevata velocità di rientro è stata aggirata preventivamente, con l’impiego di missili intercettori progettati per distruggere le testate multiple indipendenti prima della loro fase di rilascio. La velocità ipersonica annulla tale fase critica, rientrando nell'atmosfera in planata ad altissima velocità ed avvicinandosi all’obiettivo con una traiettoria relativamente piatta.

A differenza di Stati Uniti e Cina, che si sono concentrati sullo sviluppo di velivoli a spinta come l’Hypersonic Glide Vehicle, Russia e India stanno progettando i cosiddetti missili cruise ipersonici. Mentre un velivolo a spinta Glide deve prima raggiungere un’altitudine estrema prima di rientrare nell'atmosfera, i missili da crociera viaggiano su una traiettoria di quota non-balistica, estremamente bassa per eludere i sistemi radar di allarme precoce. Mosca e Delhi hanno già sviluppato il supersonico BrahMos, il più veloce missile da crociera al mondo, capace di una velocità di Mach 3, e continuano a testare il modello ipersonico BrahMos-II.

(Foto: U.S. Air Force)