Uscita in mare del SSSD on. Rossi e del CaSMM amm. Girardelli a bordo del Venuti

(di Marina Militare)
27/01/17

Oggi, nelle acque antistanti il porto di Civitavecchia, l'equipaggio del sommergibile Pietro Venuti al comando del capitano di corvetta Antonio Salvatore D'Amico, ha ricevuto la visita del sottosegretario di Stato alla Difesa, on. Domenico Rossi, accompagnato dal capo di Stato maggiore della Marina, ammiraglio di squadra Valter Girardelli e dal comandante dei sommergibili ammiraglio di divisione Dario Giacomin. Alla visita hanno preso parte anche il capo di Stato maggiore dell'Aeronautica, generale s.a. Enzo Vecciarelli, e l'avvocato Pier Fausto Recchia, amministratore delegato di Difesa Servizi SpA.

La visita istituzionale ha permesso agli ospiti di apprezzare le avanzatissime capacità del nuovo sottomarino, prima unità della 2^ serie dei battelli tipo U212A, consegnato alla Marina Militare lo scorso 06 luglio, frutto di un accordo di cooperazione tra Italia e Germania siglato nell'aprile 1996 per volontà dei Ministeri della Difesa delle due Nazioni, che ha già portato alla costruzione di 4 battelli per la Marina italiana e 6 per quella tedesca.

Il sommergibile Venuti, come l'unità gemella Romeo Romei prossima alla consegna, è caratterizzato da soluzioni tecnologiche altamente innovative. Interamente realizzato in materiale amagnetico con l'applicazione delle più moderne tecniche di silenziamento per la riduzione della segnatura acustica, è equipaggiato con un moderno sistema di comunicazione satellitare SHF, un periscopio "optronico" di ultima generazione ed un sistema d'arma basato sul nuovo siluro pesante Black Shark Advanced di produzione nazionale (ditta Leonardo). La propulsione è di tipo A.I.P. (Air Indipendent Propulsion), basata sulla tecnologia delle celle a combustibile in cui l'energia elettrica viene prodotta tramite la reazione di ossigeno e idrogeno, garantendo un'autonomia in immersione da 3 a 4 volte superiore a quella dei battelli convenzionali a batteria.

Tanti sono i compiti che i sottomarini italiani svolgono quotidianamente a favore della collettività, sempre in maniera occulta e lontana dal clamore, partecipando a tutte le missioni di sicurezza marittima in Mediterraneo, e oltre.

Particolarmente manovriero e idoneo a operare in acque poco profonde, con un equipaggio estremamente ridotto di uomini e donne altamente specializzati, il sottomarino ha costi giornalieri di impego in mare decisamente contenuti. Si tratta quindi di uno strumento unico nell'intero panorama della Difesa per la raccolta di informazioni e dati senza essere visto che contribuisce in maniera determinante alla sicurezza delle vie di comunicazione, alla libertà della navigazione, al contrasto della minaccia terroristica, della pirateria e dei traffici illeciti di ogni tipo, oltre che a supportare efficacemente le operazioni delle forze speciali.

Il Venuti, varato il 9 ottobre 2014 presso gli Stabilimenti Fincantieri del Muggiano (La Spezia), ha un dislocamento in superficie di 1.500 tonnellate, una lunghezza fuori tutto di 57 metri, un diametro massimo di 7 metri e può raggiungere in immersione una velocità superiore ai 18 nodi. L'armamento è composto da 6 tubi lancia-siluri da 533 mm con sistema di lancio tipo Push-out in grado di lanciare Siluri pesanti autofiloguidati tipo Black Shark Advanced (BSA). L'equipaggio è di 27 unità.