Un’unità della Marina russa che ha coinvolto un team di sommozzatori, ha ripescato dal fondo del Mare di Barents due carri armati M4 Sherman - probabilmente nella versione esportata in URSS M4M - di fabbricazione statunitense affondanti insieme alla nave Thomas Donaldson che li trasportava il 20 marzo 1945.
I due tank, che sono stati trovati ad una profondità di 164 metri sono stati recuperati da un’unità della flotta settentrionale; il vice ammiraglio Nikolai Evmenov ha comunicato lo svolgimento dell’operazione.
Il Thomas Donaldson, nave mercantile classe Liberty parte del convoglio JW-65, venne colpito a dritta da un siluro lanciato dall'U-boot tedesco U-968 ai comandi di Otto Westphalen, alle 13.15 del 20 marzo 1945 mentre si trovava all’imbocco di Kola. Il siluro che centrò la sala macchine mise immediatamente fuori uso i motori uccidendo un ufficiale e due membri dell’equipaggio. Immediatamente dopo il comandante del mercantile, Robert Headden, ordino a tutto l’equipaggio di abbandonare la nave.
Divisi su due battagli di salvataggio e una zattera improvvisata vennero tratti in salvo dalle navi britanniche HMS Bamborough e HMS Oxlip.
Il carro medio M4 Sherman, prodotto in quasi 50.000 esemplari, fu il nerbo delle divisioni corazzate americane su tutti i fronti che videro impegnati gli Stati Uniti durante il secondo conflitto mondiale. Venne esportato nel Regno Unito, soprattutto nella versione ‘Firefly’ con il pezzo a canna lunga da 76mm al posto del classico 75 mm/M3 e in Unione Sovietica, dove montava il cannone sovietico F-34, sempre da 76 mm.
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