Tensione del Golfo Persico: drone spia iraniano troppo vicino alla Nimitz

(di Davide Bartoccini)
17/08/17

Drone militare iraniano troppo vicino all'USS Nimitz che incrocia nel Golfo Persico. Luci di navigazione spente e mancata risposta da parte del controllo di terra iraniano anche sulla frequenza d'emergenza utilizzata dalla portaerei nucleare USA.

Nel dubbio tra spionaggio e mera provocazione la Marina statunitense lamenta l'ennesimo approccio 'non professionale' da parte di un UAV che avrebbe potuto provocare collisioni in volo o addirittura avviare le procedure d'ingaggio.

Nella notte tra domenica e lunedì un drone QOM-1 dell'IRIAF (Islamic Republic of Iran Air Force) si è spinto fino a circa 1.000 piedi (300 metri) da velivoli americani lanciati dalla portaerei nucleare americana USS Nimitz.

Un funzionario dell'U.S. Navy dichiara che questo è il quattordicesimo avvicinamento 'non professionale' al limite delle regole d'ingaggio che si è registrato quest'anno con unità militari Iraniane.

Il portavoce del comando centrale delle forze armate statunitensi Ian McConnaughey, confermando l'incidente all'emittente CNN, ha rilasciato in merito all'accaduto la seguente dichiarazione ufficiale : "Un QOM-1 / Sadegh-1 iraniano ha condotto un approccio non sicuro e non professionale con l'USS Nimitz (...) L'UAV iraniano, che non utilizzava correttamente le luci di navigazione standard secondo le regole internazionali, ha preceduto in un approccio notturno con un vettore aereo statunitense impegnato in operazioni di volo - creando una situazione potenzialmente pericolosa che avrebbe potutoportare a collisioni in volo. Questa condotta è da ritenersi non è conforme alla consuetudine e alle leggi marittime internazionali".

Questo ennesimo approccio pericoloso condotto dall'Iran è stato registrato come il "numero 14" del 2017, ed è il secondo caso nella sola ultima settimana in cui un drone dell'IRIAF ha interagito in modo 'non sicuro' con aerei da combattimento USA.

Lo scorso 8 agosto un altro drone QOM-1 iraniano si era spinto fino alla distanza di soli 100 piedi (30 metri!) da un cacciabombardiere imbarcato F/A-18 in fase di atterraggio sul ponte della stessa Nimitz (operazione estremamente delicata su una portaerei in navigazione), costringendo il pilota ad intraprendere una fulminea manovra evasiva per evitare la collisione. Il portavoce dell'U.S. Navy presso il Pentagono, comandante Jeff Davis, ha dichiarato che nel 2016 si sono verificati ben 35 incidenti di questo genere con navi e aeromobili delle forze armate iraniane.

Sempre il mese scorso nel Golfo Persico settentrionale il pattugliatore classe Cyclone USS Thunderbolt aveva dovuto sparare un colpo di avvertimento per intimare l'allontanamento di una piccola unità navale 'armata', poi identifica attraverso le insegne appartenente alle Marina iraniana, che si era avvicinata a 150 metri dall'unità. Secondo fonti americane questo ultimo approccio 'pericoloso' nuovamente condotto attraverso un velivolo a pilotaggio remoto militare sarebbe da collegare, come altri che potrebbero manifestarsi nei prossimi mesi, al recente disegno di legge emesso dal governo iraniano che mira a "contrastare" le sanzioni statunitensi recentemente adottate nei confronti di Teheran.

(foto: U.S. Navy)