PPA, le nuove unità polivalenti della Marina Militare: la sfida italiana alle LCS dell’U.S. Navy

(di Tiziano Ciocchetti)
02/10/17

Nel quadro delle nuove acquisizioni da parte della Marina militare italiana particolare interesse viene riservato allo sviluppo dei PPA (Pattugliatori Polivalenti d’Altura).

In seno alla Forza Armata, la componente maggiormente in sofferenza – a causa dell’elevata età media – è costituita dalla linea delle fregate e delle unità costiere combattenti; per colmare questa lacuna si è pensato di sviluppare una nuova classe di unità polivalenti in grado di affiancarsi alle nuove fregate tipo FREMM (Fregate Europee Multi Missione) classe Bergamini.

Questo tipo di imbarcazione nasce dalla necessità della Marina italiana – vista la sempre minore entità degli stanziamenti – di disporre di una piattaforma unica che sia in grado di sostituire contemporaneamente numerose classi di unità prossime alla dismissione. Infatti, le nuove PPA, dovrebbero prendere il posto dei pattugliatori classe Soldati, Comandanti e Costellazioni, nonché dei cacciatorpediniere classe Durand De La Penne, riclassificati fregate a partire dal 2016 (a causa dell’obsolescenza del sistema missilistico superficie-aria STANDARD SM-1MR).

Il progetto si basa sull’idea di realizzare delle navi - oltre che dalla spiccata modularità – dal costo costruttivo contenuto, anche grazie al ricorso, ove possibile, di standard di tipo mercantile, nonché dalla notevole economicità di gestione per mezzo della semplificazione logistica e uniformità della linea manutentiva. Inoltre le navi, oltre a garantire una elevata polivalenza d’impiego, sono state progettate per consentire la facile integrazione di nuove capacità nonché la possibilità di farsi apprezzare anche sul mercato dell’export.

In riferimento alla spiccata modularità dei PPA – che saranno caratterizzate da un dislocamento pari a circa 5.000/5.500 tonnellate – si evince che, ogni qual volta si aggiunge o si toglie un apparato o un sistema d’arma, il dislocamento subisce inevitabilmente una variazione. In più verranno realizzate in due configurazioni principali: una versione light, destinata principalmente ad effettuare operazioni di pattugliamento e di protezione civile, ed una versione full combat, progettata per le operazioni militari tradizionali e, per tale scopo, dotata di un set completo di sistemi d’arma e sensori.

Grazie alla loro modularità i PPA saranno in grado di condurre vari tipi di operazioni, semplicemente imbarcando o sbarcando alcuni moduli o sistemi. Inoltre, queste unità, dovranno essere in grado anche di svolgere quei compiti non propriamente combattenti, come quelle paramilitari e di protezione civile (come ad esempio il supporto alle operazioni umanitarie). Con gli impianti di bordo i nuovi pattugliatori potranno rifornire di energia elettrica ed acqua potabile un insediamento di 6000 abitanti (civili e/o militari...).

Un’altra caratteristica importante dei PPA è l’elevata velocità (possono raggiungere i 35 nodi), infatti il raggiungimento degli obiettivi in modo tempestivo potrebbe essere indispensabile al fine di ottenere il pieno successo di un intervento. Per raggiungere tali parametri di velocità si è pensato di ricorrere a una carena molto sottile ed affinata, in modo tale da produrre un valore d’attrito relativamente basso. Tuttavia le unità dovranno comunque disporre di volumi interni sufficienti per trasportare ed alloggiare personale, equipaggiamenti e materiali, il che si dovrebbe tradurre in uno scafo sufficientemente spazioso. Quindi, alla base del progetto, vi è la possibilità di avere a disposizione grandi spazi impiegabili in modo flessibile e riconfigurabile (due aree a disposizione, una a mezza nave che alloggiano due RHIB da 11 metri oppure fino a 8 container da 20 piedi, gru ed elevatore logistico; l’altra a poppa con 2 RHIB da 11 metri e un container).

Nella configurazione più completa, quella full combat, partendo da prora, il PPA è dotato di un cannone Oto Melara da 127/64 mm con sistema VULCANO e relativi depositi di munizioni. A poppa del pezzo d’artiglieria trovano invece posto i sistemi di lancio verticale SYLVER; per questo tipo di sistema si prevede la configurazione a sei complessi da 8 celle, per un totale di 48 contenitori/lanciatori: 16 tipo SYLVER A70 (per poter impiegare i missili da crociera land attack tipo SCALP NAVAL di MBDA e per le future evoluzioni antibalistiche del missile ASTER 30) e 32 celle tipo SYLVER A50 (configurate per i missili ASTER 15 e ASTER 30).

Alle spalle dei pozzi di lancio si trova la parte più innovativa della nave, ovvero il complesso che ne costituisce la sovrastruttura anteriore, caratterizzata da una innovativa plancia integrata che si sviluppa su due livelli. Quello superiore è costituito dal classico bridge (ponte di comando) destinato al controllo della navigazione: una delle caratteristiche peculiari è rappresentata dall’ampia finestratura che assicura una visibilità verso l’esterno di 360°.

Sul ponte sottostante trova posto la cosiddetta plancia integrata: si tratta di un nuovo concetto ideato dai tecnici della Marina militare per il Comando e Controllo. Essa è suddivisa in due aree distinte: una zona verso poppa, con ampie finestrature, che viene impiegata per la pianificazione delle operazioni (una versione moderna della classica COC, Centrale Operativa di Combattimento), mentre una zona di prora, dotata anch’essa di ampie finestrature, viene occupata da una innovativa plancia di Comando e Controllo (una specie di cockpit aeronautico). Da questa plancia è possibile controllare tutte le funzioni della nave, consentendo nel contempo un’ampia visibilità verso l’esterno.

I PPA sono dotati di un fumaiolo unico, ove sono raggruppati tutti gli scarichi dell’apparato motore e dei gruppi elettrogeni. Per quanto concerne l’apparato motore, la configurazione adottata dalla Marina per questo tipo di unità è quella tipo CODAG (Combined Diesel And Gas); la propulsione è assicurata da due macchine TAG tipo General Electric LM-2500+G4 da 32 MW associate a 4 motori diesel. Questo apparato consente ai PPA, come scritto in precedenza, una velocità massima pari a 35 nodi.

Per quanto concerne la componente ad ala rotante imbarcata, i PPA sono dotati, alle spalle del fumaiolo, di un grande hangar fisso equipaggiato di serranda con apertura monocampata in grado di accogliere due elicotteri medio/pesante SH-90A, oppure un elicottero medio SH-90A e un elicottero pesante EH-101.

Sotto il ponte di volo è presente un’atra delle aree innovative progettate per i PPA: si tratta di una nuova area modulare, uno spazio adibito all’imbarco di mezzi, di materiali, o di altri equipaggiamenti. Tale area, che occupa in senso longitudinale solo un compartimento (e 2 interponti), è dotata di una rampa laterale per facilitare le operazioni di carico e scarico dalla banchina. I tipici carichi trasportabili in tale garage sono costituiti da mezzi ruotati (VTLM Lince, VTMM Orso), sistemi manned e unmanned nonché equipaggiamenti vari necessari per l’adempimento delle molteplici missioni.

Per la difesa di punto, nella sezione posteriore, si trova la cosiddetta poppa a sbalzo, dove trova posto il cannone Oto Melara SUPER RAPIDO da 76/62 mm, con munizionamento avanzato tipo DAVIDE/DART a correzione di traiettoria.

Per quanto concerne il numero di acquisizioni, il piano deciso dal governo nel maggio del 2015, prevede sette unità, di cui la prima sarà consegnata nel 2021.

(immagini: Marina Militare / Fincantieri)

Leggi anche: "Fincantieri: al via i lavori per il primo Pattugliatore Polivalente d’Altura"