Stando a quanto riportato da Roman Saponkov, un giornalista di guerra russo, l’attacco all’aeroporto militare di Hmeimim dello scorso 31 dicembre ha portato al danneggiamento di alcuni aeromobili di stanza in Siria. L’attacco dei ribelli sembrerebbe essere stato compiuto tramite colpi di mortaio, sparati dalle vicinanze delle base e Il Ministro della Difesa russo, Sergej Kužugetovič Šojgu, ha ammesso l’attacco subito comunicando che due militari sono caduti nell’attacco ma, al tempo stesso, ha negato danni agli aeromobili presenti nell’aeroporto.
Differente la visione riportata dal quotidiano Kommersant, maggior quotidiano politico-finanziario della Federazione Russa, da dove emerge che oltre ai due caduti sarebbero stati distrutti anche sette aerei, che sarebbero 4 cacciabombardieri Su-24, 2 caccia Su-35S e un aereo da trasporto An-72. Secondo Roman Saponkov, invece, le perdite per l’Aeronautica russa sarebbero di 10 aeromobili, ovvero 6 Su-24, un Su-35S, un An-72, un aero spia An-30 e un elicottero da trasporto Mi-8. Di questi, stando sempre a quanto riportato dal giornalista, solo un Su-24 e il Su-35S sono stati rimessi in servizio dopo poco.
A conferma di questa ipotesi ci sono alcune fotografie riportate da Saponkov su Vk, social network russo (https://vk.com/wall216034_37473), dove sono mostrati i danni subiti dal Su-24 numero 29, il quale è apparso in un servizio della televisione di stato russa lo scorso dicembre proprio nella base di Hmeimim.
Molto probabilmente dal Ministero della Difesa russo non arriveranno conferme al riguardo, ma tra l’ammissione dell’attacco subito fatta da Šojgu e le fotografie pubblicate da Saponkov sembrerebbe proprio che anche alcuni aerei siano colpiti. Il mistero, però, si infittisce perché non sarebbe arrivata la rivendicazione dell’attacco né dall’Isis né dai ribelli anti Assad: si è quindi trattato effettivamente di un attacco o è stato un incidente con danni causati dall’esplosione di un deposito munizioni?
Se si fosse trattato effettivamente di un attacco sarebbe una doppia vittoria per i ribelli, in primis perché si tratterebbe del danno più grande recato all’Aeronautica russa all’interno dell’aeroporto di Hmeimim, considerato una base sicurissima dalle forze armate russe. In secundis sarebbe una possibile smentita alle dichiarazioni fatte da Putin durante l’ultima visita in Siria, dove ha affermato che il terrorismo in Siria è stato definitivamente sconfitto e che la maggior parte delle forze russe sarebbero state ritirate per mettere la stabilizzazione del paese.
In aggiunta a questo, nei giorni scorsi le forze russe avrebbero sventato un ulteriore attacco contro la base, abbattendo un drone artigianale. L’UAV, secondo il sito di notizie russo Lenta, aveva un telaio interamente in legno e trasportava due piccole bombe, che sarebbero state utilizzate, se il drone non fosse stato abbattuto, per colpire gli aeromobili presenti all’interno dell’aeroporto. Questo tentativo, se confermato (non è stato ancora confermato o smentito da fonti ufficiale russe), nonostante non abbia portato danni materiali alle forze presenti nella base, dimostrerebbe sia che la lotta al terrorismo in Siria non è ancora conclusa, sia che la base di Hmeimim non è così invulnerabile come lasciano credere da Mosca.