20/11/2014 - ​Giovedì 13 e venerdì 14 novembre si sono tenuti, presso il Pentagono a Washington (USA), gli Operator Engagement Talks (OET) tra l'Aeronautica Militare e l'United States Air Force (USAF).

Gli OET rappresentano un momento in cui gli stati maggiori delle due forze aeree si confrontano sui principali temi che qualificano la cooperazione in atto.

La delegazione italiana è stata guidata dal capo del 3° reparto 'Pianificazione dello Strumento Aerospaziale' dello stato maggiore dell'aeronautica (SMA), generale di brigata aerea Gianni Candotti. Elevata è l'importanza attribuita dalla forza armata agli OET e più in generale alla cooperazione con l'USAF, che rappresenta la forza aerea di riferimento per l'area euro-atlantica.

L'USAF ha partecipato ai lavori con una numerosa e qualificata delegazione guidata dal major general John T. Winters, mobilitation assistant to the deputy chief of staff for operations, plans and requirements, HQ USAF, Washington D.C. La delegazione USAF ha offerto una panoramica globale su vari settori di interesse e sottolineato con forza, in diversi ambiti ed a vari livelli, l'assoluto apprezzamento per lo sforzo compiuto dall'aeronautica militare nei diversi teatri operativi. L'USAF ha affermato la necessità di una cooperazione internazionale rafforzata tra i due Paesi, alla luce del complesso scenario geopolitico di riferimento che vede numerose minacce alla sicurezza e "strategic tensions" in svariati settori geografici.

Gli incontri hanno consentito inoltre di analizzare lo stato di alcuni programmi di comune interesse, facendo emergere la volontà di entrambe le parti di intensificare le forme di cooperazione già esistenti e di crearne ulteriori per ottenere, in prospettiva, nuove efficaci sinergie. In particolare, tra i risultati conseguiti, spicca la convergente volontà di condividere esperienze a livello aeronautico sul programma Joint Strike Fighter e nel settore RPAS (Remotely Piloted Aircrafts).

Da evidenziare, infine, le promettenti prospettive identificate nel settore spaziale, dove si ritiene perseguibile una collaborazione nel settore SST (Space Surveillance and Tracking), capacità di lancio di micro e nano satelliti, volo sub-orbitale e sperimentazione su materiali ipersonici. In tale contesto è stato ricordato come l'A.M. sia stata da sempre all'avanguardia nel settore dello studio e dell'esplorazione spaziale, sin dai tempi del progetto S. Marco varato nel 1964.

Il progetto S. Marco  era un  programma di collaborazione bilaterale che vide già impegnati Italia e Stati Uniti nella ricerca scientifica e nella sperimentazione nello spazio.

I colloqui hanno in definitiva consentito di sottolineare ancora una volta l'importanza che riveste la cooperazione tra le due aeronautiche che, anche per i programmi comuni in corso, potranno in futuro contribuire in modo significativo allo sviluppo dell'Air Power  ed alla promozione dello Space environment  a favore di una rinnovata stabilità per la comunità internazionale.

Fonte: SMA – 3° Reparto - Roma - capitano Diego Bolchini