24/11/2014 - Ieri sera, alle 22h1'13" (ora italiana), la capsula Soyuz con a bordo la prima astronauta italiana, il capitano Samantha Cristoforetti, è decollata dal cosmodromo di Baikonur in Kazakistan, verso la ISS, la Stazione Spaziale Internazionale, dove è giunta in circa 5 ore.
L’aggancio della Soyuz all’ISS è avvenuto regolarmente e addirittura con un leggero anticipo. La nostra astronauta è stata la prima ad entrare nella Stazione Spaziale Internazionale, seguita dal collega russo Anton Shkaplerov e dall’americano Terry W. Virts. A dare loro il benvenuto il Comandante della ISS, l’americano Barry E. Wilmore ed i russi Aleksandr Samokutyayev ed Elena Serova. Questi uomini e queste donne ora compongono l’equipaggio 42 della Stazione Spaziale Internazionale, l’equipaggio della missione Futura.
La missione durerà circa 6 mesi, sarà la missione italiana più lunga insieme a quelle recente del maggiore Luca Parmitano. Il capitano Cristoforetti dovrà condurre circa 200 esperimenti, di cui 9 per l’ASI, l’Agenzia Spaziale Italiana. I 9 esperimenti di ricerca scientifica e dimostrazione tecnologica italiani, che verranno svolti nei mesi di permanenza a bordo della ISS, saranno dedicati allo studio dei vari aspetti della fisiologia umana in condizioni di assenza di peso. Il capitano effettuerà delle analisi biologiche su campioni cellulari portati in microgravità. Questi studi sono importanti per capire le reazioni del nostro corpo all’assenza di gravità affinché si possano risolvere le problematiche inerenti ai lunghi viaggi nello Spazio: l’assenza di gravità indebolisce ad esempio le capacità del cuore e costringe gli astronauti a soggiorni non prolungati in orbita, e ad effettuare una costante attività fisica, a bordo della ISS, per evitare tale indebolimento. Tra gli altri esperimenti, infine, ci sarà un sistema di produzione automatizzato per la realizzazione di oggetti 3D in assenza di gravità.
Con il capitano Cristoforetti sono 7 gli astronauti italiani partiti per lo Spazio: Franco Malerba è stato il primo, seguito da Maurizio Cheli ed Umberto Guidoni. Quest’ultimi due, il 22 febbraio 1996, volarono insieme a bordo dello Shuttle Columbia: fu il primo equipaggio con ben due italiani tra i membri. Umberto Guidoni, nella sua seconda missione fu, invece, il primo europeo ad entrare nella ISS.
Roberto Vittori è stato il quarto astronauta italiano, ed il primo a partire dalla base di Baikonur in Kazakistan con la Soyuz. Inoltre, nella sua seconda missione, pilotò la Soyuz, diventando il primo comandante di missione non russo. Nella sua terza missione, questa volta con lo Shuttle, incontrò a bordo della ISS, Paolo Nespoli, quinto astronauta italiano. Infine, sesto astronauta e primo italiano ad effettuare la passeggiata nello Spazio, è Luca Parmitano, con la missione Volare.
A questi uomini straordinari ora si aggiunge Samantha Cristoforetti, settima astronauta italiana e prima donna italiana nello Spazio. Con essa il nostro corpo astronauti diventa il più numeroso dell’Esa, l’Agenzia Spaziale Europea.
Oggi lo Spazio, proiezione naturale della terza dimensione, cioè del cielo, è la nuova frontiera, il nuovo obiettivo da raggiungere. Quando nel 1903 l’uomo iniziò la conquista del cielo, fu necessario che degli uomini trasformassero dei sogni in realtà.
Essi si tolsero i panni di semplici uomini e diventarono dei pionieri. Grazie al loro coraggio, grazie alla loro determinazione e alla loro passione, l’aviazione ha avuto uno sviluppo esponenziale che in solo sei decadi ci ha permesso di consolidare le nostre conoscenze sul volo aereo e di viaggiare addirittura nello Spazio, mettendo piede sul nostro Satellite, la Luna.
Per conquistare la quarta dimensione, lo Spazio, nuova frontiera delle sfide dell’umanità, è necessario che nuovi pionieri del volo si prodighino affinché anche il volo spaziale diventi, un giorno, la quotidianità.
Ancora una volta, il nostro paese, non si sottrae a tale sfida ed è pronto a dare, attraverso i piloti dell’Aeronautica Militare, lo stesso contributo che diede in passato per agguantare il sogno del volo umano.
Tra i pionieri di oggi e quelli di un tempo ci sono più analogie che differenze: cambiano gli obiettivi e le persone destinate al loro perseguimento, ma non cambiano i valori che spingono questi uomini e queste donne a superare i propri limiti per donare ulteriore progresso all'umanità.
Questi valori, oggi, come cento anni fa, possono ancora una volta essere sintetizzati nel motto dell’Aeronautica Militare : Virtute Siderum Tenus, “Con Valore verso le Stelle.”
Carmine Savoia